" Una vera letteratura può esistere soltanto là dove essa è prodotta non da benpensanti e diligenti funzionari, ma da pazzi, eremiti, eretici, sognatori, ribelli e scettici . "
E. I. Zamjatin
E. I. Zamjatin ( 1884 - 1937 ) è considerato l' Orwell russo
Credo che quanto detto da Zamjatin, valga per tutta l'arte in generale. Per creare, bisogna avere qualcosa di diverso dentro, che ti faccia vedere le cose da un altro punto di vista e ti porti a sognare, cosa o dove non ha importanza, basta sognare......
Concordo con quanto detto da Cristina. Aggiungo, tuttavia, che solo con l'età ho compreso (personalmente, anzi, ormai valuto con l'istinto maturato)la bontà di quell'asserzione, appresa in gioventù, in base alla quale gli artisti raggiungono le migliori espressioni delle loro ispirazioni trattando con il giusto distacco la materia delle loro passioni. Salutissimi!
Cristina, Adriano, ho trovato questa citazione su un periodico, " Leggere", che compravo diverso tempo fa e che mi sono ritrovata fra le mani, due giorni fa, rimettendo a posto alcuni scaffali della libreria. Ho proposto sul blog la riflessione di Zamiatjn per confrontarmi, con chi volesse farlo, sui moventi e sugli effetti della scrittura, questione a me non chiarissima. Per questo motivo vi ringrazio davvero per i vostri commenti. Un abbraccio.
di sicuro chi scrive deve avere qualcosa che non va, in testa. se uno è soddisfatto perchè scrivere, se non per fare esercizi di stile? naturalmente non è una regola generale, non esistono le regole, ma se penso anche allo sport quanti sportivi sudamericani e africani sarebbero dei fuoriclasse se da bambini avessero avuto tutto, playstation, 5 ore di tv schifosa al giorno,il telefonino super ultra, ecc. ecc.? credo che nella letteratura occorra insoddisfazione, dolore, tormento, anche gioia, naturalmente, e le capacità per esprimere questo.
La letteratura non è certo per le anime belle, per le persone di buon senso, per quelli che sono agli altri e a se stessi amici, come scriveva Montale, che infatti a detta di alcuni era una carogna. Se prendiamo A se stesso di Leopardi e ci liberiamo dalle scolastiche reminescenze di pessimismo cosmico, quello che rimane è un bel ringhio. Oppure penso a Majakovskij “ Spero credo non verrà mai/ per me l’infame buon senso.” E c’è al fondo di ogni scrittura un formidabile e impossibile da irreggimentare elemento di disubbidienza, una tendenza antisociale e un amore per il caos. Un saluto.
Per creare, e quindi anche per scrivere, bisogna avere dentro cose che non sono chiare nemmeno a noi stessi, ma che pressano e chiedono di uscire. Ci si libera di ciò che sembra inondarci, si espongono ferite perché se ne possa guarire...
Ho posto la questione in modo vago e vi chiedo perdono, visto che la riflessione di Zamiatjn rimanda a mille altre questioni ( cosa si intende per " vera " letteratura? Se pure ci fosse una vera letteratura, come fare a riconoscerla? Perchè non può avere valore un'opera che non sia inquieta? ecc. ecc. ). Nonostante questo, i vostri commenti sono generosamente arrivati e mi aiutano a definire un problema, quello della creazione, su cui mi sono sempre interrogata. Da bimba immaginavo di poter diventate una scrittrice. Non era un desiderio, era una certezza. Non è stato così e non potrebbe neanche esserlo, perchè non penso di aver qualcosa da dire. Dovrei pensare allora di essere una persona appagata? Non lo so. So solo che mi piace tantissimo leggere le cose che scrivono gli altri e so cosa mi dà emozione e nutrimento e cosa no. Un bacio grande a tutti.
Grazie Carmen. Il blog è un'esperienza piacevole perchè mi ha dato modo di conoscere persone come te. Devo comunque dirti sinceramente che non parlavo con amarezza ma con leggera ironia dei miei sogni infantili e che anche se la scrittura continua ad affascinarmi ( quella degli altri ) non sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia esistenza e delle soluzioni alternative che ho trovato per esprimermi. Un bacio.
Credo che quanto detto da Zamjatin, valga per tutta l'arte in generale. Per creare, bisogna avere qualcosa di diverso dentro, che ti faccia vedere le cose da un altro punto di vista e ti porti a sognare, cosa o dove non ha importanza, basta sognare......
RispondiEliminaUn abbraccio
Cri
Concordo con quanto detto da Cristina. Aggiungo, tuttavia, che solo con l'età ho compreso (personalmente, anzi, ormai valuto con l'istinto maturato)la bontà di quell'asserzione, appresa in gioventù, in base alla quale gli artisti raggiungono le migliori espressioni delle loro ispirazioni trattando con il giusto distacco la materia delle loro passioni. Salutissimi!
RispondiEliminaCristina, Adriano, ho trovato questa citazione su un periodico, " Leggere", che compravo diverso tempo fa e che mi sono ritrovata fra le mani, due giorni fa, rimettendo a posto alcuni scaffali della libreria. Ho proposto sul blog la riflessione di Zamiatjn per confrontarmi, con chi volesse farlo, sui moventi e sugli effetti della scrittura, questione a me non chiarissima. Per questo motivo vi ringrazio davvero per i vostri commenti. Un abbraccio.
RispondiEliminadi sicuro chi scrive deve avere qualcosa che non va, in testa.
RispondiEliminase uno è soddisfatto perchè scrivere, se non per fare esercizi di stile?
naturalmente non è una regola generale, non esistono le regole, ma se penso anche allo sport quanti sportivi sudamericani e africani sarebbero dei fuoriclasse se da bambini avessero avuto tutto, playstation, 5 ore di tv schifosa al giorno,il telefonino super ultra, ecc. ecc.?
credo che nella letteratura occorra insoddisfazione, dolore, tormento, anche gioia, naturalmente, e le capacità per esprimere questo.
Concordo con quello che dice questo scrittore che non conosco. Grazie, quindi.
RispondiEliminaUn abbraccio
La letteratura non è certo per le anime belle, per le persone di buon senso, per quelli che sono agli altri e a se stessi amici, come scriveva Montale, che infatti a detta di alcuni era una carogna. Se prendiamo A se stesso di Leopardi e ci liberiamo dalle scolastiche reminescenze di pessimismo cosmico, quello che rimane è un bel ringhio. Oppure penso a Majakovskij “ Spero credo non verrà mai/ per me l’infame buon senso.”
RispondiEliminaE c’è al fondo di ogni scrittura un formidabile e impossibile da irreggimentare elemento di disubbidienza, una tendenza antisociale e un amore per il caos. Un saluto.
Per creare, e quindi anche per scrivere, bisogna avere dentro cose che non sono chiare nemmeno a noi stessi, ma che pressano e chiedono di uscire.
RispondiEliminaCi si libera di ciò che sembra inondarci, si espongono ferite perché se ne possa guarire...
ha ragione ! Pazzi certo, ma con metodo !
RispondiEliminaHo posto la questione in modo vago e vi chiedo perdono, visto che la riflessione di Zamiatjn rimanda a mille altre questioni ( cosa si intende per " vera " letteratura? Se pure ci fosse una vera letteratura, come fare a riconoscerla? Perchè non può avere valore un'opera che non sia inquieta? ecc. ecc. ). Nonostante questo, i vostri commenti sono generosamente arrivati e mi aiutano a definire un problema, quello della creazione, su cui mi sono sempre interrogata. Da bimba immaginavo di poter diventate una scrittrice. Non era un desiderio, era una certezza. Non è stato così e non potrebbe neanche esserlo, perchè non penso di aver qualcosa da dire. Dovrei pensare allora di essere una persona appagata? Non lo so. So solo che mi piace tantissimo leggere le cose che scrivono gli altri e so cosa mi dà emozione e nutrimento e cosa no.
RispondiEliminaUn bacio grande a tutti.
Mi sembra ovvio quanto estenato Zamjatin.
RispondiEliminaOddio, ma allora anche lui alla fine è un ordinario?
Francesco, caro, non te la puoi cavare con una battuta...
RispondiEliminaBaci
Grazie Carmen. Il blog è un'esperienza piacevole perchè mi ha dato modo di conoscere persone come te. Devo comunque dirti sinceramente che non parlavo con amarezza ma con leggera ironia dei miei sogni infantili e che anche se la scrittura continua ad affascinarmi ( quella degli altri ) non sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia esistenza e delle soluzioni alternative che ho trovato per esprimermi. Un bacio.
RispondiElimina"il destino di un eretico".
RispondiEliminaDa leggere, assolutamente.
Ciao, buon pomeriggio.
Pim
Grazie Pim, è un libro che sicuramente cercherò. Buon pomeriggio anche a te!
RispondiEliminamolto vero, condivido
RispondiEliminaCiao!!!!
Benvenuto Bruno! Un caro saluto e a presto.
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