mercoledì 24 marzo 2010

Il ritratto di Dorian Gray

L'aspirazione alla bellezza traduce il bisogno di sfuggire alla corruzione che il tempo comporta, agli incerti della contingenza, alla sofferenza derivante dalla sottrazione di ciò che si possiede. Dorian tenta di negarsi alla umana condizione, di superare i limiti imposti dalla natura ma il suo tentativo è  destinato al fallimento perchè la dimensione atemporale e amorale in cui si rinchiude è disumana e, dunque, intollerabile, insopportabile.

4 commenti:

  1. E' una dismisura, sempre più contemporanea, l'immagine prospera, mentre le profondità nascoste gemono e annaspano. Però alla fine, secondo me, Dorian Gray è vinto dall'orrore di sè, e in questo senso si redime. Quando, al contrario, molta gente l'orrore di sè non lo prova.

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  2. Sì, condivido quanto sostieni. Aggiungo che l'orrore presuppone consapevolezza ed è difficile che provi orrore chi non è abituato a intrattenenere con sè stesso un intimo rapporto ed ad accettarsi per quello che è e non per quello che le tendenze di qualsiasi tipo, anche intellettuale, vogliono che sia. Se non ricordo male,il prototipo degli esteti,Des Esseintes, detestava gli specchi.
    Grazie per il tuo commento. Sei il primo amico del mio blog. A presto.

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  3. a proposito di Dorian Gray: ciascuno è seguito da un ombra, meno viene integrata nella vita cosciente dell'individuo, più diventa nera ed intensa.

    C.G. Jung

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  4. @Cristina: avere con se stessi un rapporto "aperto" è essenziale, hai ragione. Ci sono persone che non sono in grado di farlo. Ed è vero che molto dipende dalle relazioni con le figure genitoriali o con chi le rappresenta a tutti i livelli.
    Ciao, cara.
    p.s.
    Spero di aver correttamente interpretato il tuo commento... :-)

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