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sabato 30 marzo 2013
mercoledì 27 marzo 2013
l'ora vuota
La sola ora poetica, al Liviano, era il tardo pomeriggio, in autunno o in inverno, quando fuori era già buio.
Terminavano le ultime lezioni, le piccole filologie slave, c'era poca gente che sostava qua e là, un senso di rumori attutiti e luci soffici; si formava un'ora vuota, incerta, interessante. Si guardavano le compagne con altri occhi, i loro nomi si mettevano a splendere.
Luigi Meneghello, Fiori italiani, ed.Rizzoli
l'immagine è di Quint Buchholz
maratona di lettura dedicata a Meneghello : info
venerdì 15 marzo 2013
Barbablù
Da Barbablù di Amélie Nothomb ed. Voland
traduzione di Monica Capuani
colori : Saturnine Don Elemirio
Calcoli e negoziati ( I )
Saturnine ebbe il tempo di riflettere. Cosa avrebbe dovuto temere? Non era il tipo che si innamorava facilmente e soprattutto non di un donnaiolo. La storia delle sparizioni le parve troppo vaga. Comunque, scomparire era meno spaventoso che tornare a Marne-la-Vallée
traduzione di Monica Capuani
colori : Saturnine Don Elemirio
Calcoli e negoziati ( I )
Saturnine ebbe il tempo di riflettere. Cosa avrebbe dovuto temere? Non era il tipo che si innamorava facilmente e soprattutto non di un donnaiolo. La storia delle sparizioni le parve troppo vaga. Comunque, scomparire era meno spaventoso che tornare a Marne-la-Vallée
lunedì 11 marzo 2013
An die Geliebte
An die Geliebte, All'amata, è il titolo di una poesia di Eduard Mörike;
Hugo Wolf ne fa un lied.
L'amore, in An die Geliebte è respiro, nutrimento; come aria, entra nel corpo e lo vivifica, scivola nell'intimo come un liquido; attraverso il sorriso, affiora sulle labbra dell'innamorato che, incredulo, si chiede se non sia illusione l'appagamento dell'eterno, unico desiderio.
La ragione precipita in un pozzo oscuro e senza fine, quello da cui proviene il suono del destino, simile a quello di acqua che gorgoglia; lo sguardo è rivolto alle stelle a coglierne il sorriso, l'orecchio si tende a carpirne il sussurro.
mercoledì 6 marzo 2013
If
Se ci fosse acqua ci fermeremmo a bere
Tra la roccia non si può sostare o pensare
Il sudore è asciutto e i piedi sono nella sabbia
Se solo ci fosse acqua tra la roccia
Morta bocca montuosa di denti cariati che non può sputare
Qui non si può nè stare nè giacere nè sedere
Non c'è nemmeno silenzio nelle montagne
Ma secco sterile tuono senza pioggia
Non c'è nemmeno solitudine nelle montagne
Ma rosse facce arcigne gnignano e ringhiano
Da porte di case di fango screpolato
Se ci fosse acqua
E non roccia
Se vi fosse roccia
E anche acqua
E acqua
Una fonte
Una pozza tra la roccia
Se ci fosse il suono dell'acqua soltanto
Non la cicala
Ed erba secca che canta
Ma suono d'acqua su una roccia
Dove il tordo eremita canta tra i pini
Drip drop drip drop drop drop drop
Ma non c'è acqua
T.S.Eliot, La terra desolata, ed. Rizzoli ( vv. 335 - 358 )
traduzione di A. Serpieri
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