sabato 21 maggio 2011

androgini




In Fanny e Alexander di Bergman ,  una figura androgina, Ismael,  è rinchiusa in una delle camere della labirintica casa dell'ebreo Isak. Il personaggio mi ha incuriosito, così ho iniziato a pensare ad altre figure dello stesso genere che prendono forma nel mito, nella letteratura, nel cinema, nell'arte. Ne è nato un inizio di inventario... ( sapete già cosa vi sto chiedendo...)
Una relazione ricorrente è quella tra la figura androgina e il labirinto, qualcosa da cui non si esce, una sorta di percorso "tautologico". Considerando che nel mito platonico l'androgino è una entità sferica, perfetta, e che nei tarocchi il matto viene rappresentato anche come un essere dalla sessualità indefinita, l'idea che mi son fatta è che l'androgino rappresenti l'umanità prima della storia, prima del tempo, prima dei numeri... 








                           


Ismael in Fanny e Alexander                                Orlando di Virginia Woolf








...la carta del Matto è sempre stata fondamentale: il numero del Matto, lo 0 , è un intero, un mondo, un cerchio; è la non esistenza che permette e precede tutte le altre esistenze. La carta del Matto potrebbe quindi rappresentare la natura che sta alla base di tutti noi. Qualcuno in uno stato originario dell'essere (...). Non possiamo vedere cosa c'è oltre quella carta; ci potrebbe essere la salvezza; oppure la morte. Ma lui può vedere ciò che noi non possiamo.
da Il nostro tragico universo di Scarlett Thomas 





Androgini:  Zio Scriba ( Nick ) , Ziggy ( Amanda ), Ermafrodito dormiente , Calliope ( Grazia ) ...

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20 commenti:

  1. E' una grande riflessione la tua, cara Giacy.nta.
    Hai posto le basi per fare ricerche in questo senso. Davvero interessante, grazie!
    A presto,
    Lara

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  2. Hai naturalmente pensato al mio amatissimo Orlando, uno dei libri che più mi hanno emozionata e divertita nella mia vita (e lo spezzone di film che hai scelto è accompagnato da quella meravigliosa musica che mi piace sempre tanto ascoltare). Purtroppo il mio contributo al tuo "catalogo" è nullo, non mi vengono in mente altri esempi. Ma le riflessioni sull'androginia e sulla compresenza armonica e bilanciata di maschile e femminile come condizione necessaria per una vera e reale completezza dell'essere umano sono sempre terribilmente interessanti, vero? Una verità antica che è stata sempre intuita, sentita ed espressa in chiave mitologica, onirica, artistica e poi codificata e teorizzata più tardi, quando ci siamo fatti troppo coriacei per farci subito raggiungere dal linguaggio dell'inconscio e della vita.
    Peccato che questo bell'inizio di mattinata debba ora lasciare il passo ai lavori di casa!
    Un abbraccio

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  3. Ho sempre provato fascinazione e interesse per queste figure, che presso i popoli spiritualmente più avanzati vengono rispettate e venerate in quanto "toccate" dagli dèi...
    Anzi, in quanto artista pazzo, nonché cantore della bisessualità e della non adesione a schemini e insulsi stereotipi di mascolinità e femminilità, ti propongo di mettermi, in carne e ossa o almeno idealmente, dentro il tuo inventario... :)

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  4. se penso ad androgino penso a David Bowie ai tempi di Ziggy e quindi pur non avendo visto il film ti segnalo questo:http://www.youtube.com/watch?v=zfQd2LlJ_Rs&feature=related l'uomo che cadde sulla terra

    questa volta il gioco è duro ;)

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  5. Platone nel Simposio narra di questo genere,l'androgino, "non figlio del Sole come gli uomini, non figlio della Terra come le donne, ma figlio della Luna, che della natura di entrambi partecipa. Il mito racconta che la completezza autosufficiente rese gli umani androgini così arroganti da immaginare di dare la scalata all'Olimpo, e Zeus (non volendo distruggerli per non privare l'Olimpo dei loro sacrifici), separò ciascuno di loro in due metà, riducendoli a solo maschio e solo femmina.
    Quella che Elémire Zolla chiama "l'umana nostalgia dell'interezza", mai placata, è la radice e in qualche modo la costrizione all'amore («alla brama e all'inseguimento dell'interezza, ebbene, tocca il nome di amore»)." ( wikipedia ).
    Senza la divisione del'unità non avrebbe senso il tempo, la storia e le storie raccontante dagli scrittori...

    p.s.
    @Lara: è molto strano, ma in questi giorni, il caso ha voluto che mi imbattessi in film o romanzi con riferimenti ad entità androgine!

    @Duck: di Orlando abbiamo parlato non molto tempo fa, ricordi? Ti pensavo mentre inserivo il video. :-)

    @Nick: in effetti, in quanto scrittore, sei tu a dare origine alle storie e a muovere l'azione e puoi vedere ciò che i personaggi non vedono...

    @Amanda: grazie per il link, Bowie è uno degli artisti che apprezzo ed ascolto di più. Tra l'altro sai dei suoi occhi di colore diverso? Il doppio nel dna...

    Grazie, baci!

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  6. Riflessione interessante e due grandi film ... mi ci butto.

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  7. Il tuo post mi ha fatto venire a mente che qualche tempo fa mi hanno regalato"Middlesex". di Jeffrey Eugenides, la storia di un ermafrodito. Non l'ho ancora letto ma mi fai venir voglia di leggerllo.E poi al Louvre a marzo ho visto la statua dell'Ermafrodito dormiente e mi è parsa piena di una malinconica poesia. Anche me questo senso di"doppiezza"affascina:la fusione di uomo e donna nell'amore, come nel mito greco.
    Grazie per le suggestioni.Tornerò qui ogni tanto a vedere come procede l'inventario
    g

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  8. Sarà perché sono tornato più volte in questo periodo su argomenti similari, ma mi viene da pensare a tante feroci persecuzioni contro i "diversi", fatte nella storia.

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  9. Cara Giacynta, ogni volta che entro nel tuo blog trovo sempre nuovi stimoli.
    Non avevo mai pensato ad una figura androgina come completezza... ma come mancanza...
    Felice settimana

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  10. Forse ho un'idea di ermafroditismo molto personale. Io so di avere un'immagine interna femminile che fa cercare una donna al mio desiderio di uomo. Quando incontro una risonanza ecco che quella mia immagine interna, che è indefinita ossia non ha una figura precisa, prende corpo e si muove. E a quel punto son tormenti d'amore...

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  11. dipende dall'abbinamento ...

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  12. @Ally: Splash... :-))))

    @Grazia: E' una statua incantevole nel senso stretto della parola... Un bacio

    @Adriano: è che al tuo interesse per la storia ( a ciò che succede nel labirinto ) non rinunci...

    @Zicin:tutto sommato è una figura semplice, visto che riduce ad UNO la complessità. Un saluto affettuoso.

    @ruhevoll: dai sempre una profondità e una consistenza anche a ciò che è sfuggente. Mi sto facendo quest'idea di te. :-))

    @Antonio: ... :-))

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  13. Riporto un breve scritto di Marco Apolloni che mi sembra molto interessante:

    "La funzione paidetica del mito dell'androgino - come del resto di ogni altro mito costellante l'opera omnia platonica - cela un profondo insegnamento: il desiderio di ricostituire l'Uno originario, ovvero la Misura autentica di tutte le cose. Noi umani bramiamo di riconquistare la mitica interezza perduta, sì da ricongiungerci con la nostra metà originaria, di cui proviamo sin dal giorno in cui siamo venuti al mondo: un'incomparabile nostalgia. Il deus ex machina o intervento divino ci ha permesso quindi di saziare pienamente la nostra sete - altrimenti insaziabile - d'immortalità mediante l'atto della procreazione, in cui il due ridiviene nuovamente uno; ottenendo il cosiddetto due in uno, che altri non è se non il frutto della progenie. Come poi approfondirà nel suo discorso maieutico: assicurandoci degna progenie è come se noi evitassimo l'invecchiamento e continuassimo a perdurare del tutto rinnovati in essa, sostituendo al vecchio che è in noi il giovane che è fuori di noi..."

    Ciao
    cri

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  14. Teoria molto interessante, ma oltre a questo, al momento non mi viene in mente nulla per arricchire la tua ricerca.
    Bye&besos

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  15. @Cristina: proprio ieri ho visto Moby Dick, un film di qualche anno fa ispirato al romanzo di Melville. Se la balena bianca è la morte, Ismaele è la vita che la vince, è la rigenerazione...
    Molto bella e sintetica l'immagine del due e dell'uno, della scomposizione e ricomposizione.
    Grazie! :-))))


    @Nela: grazie ugualmente, cara. Piuttosto...a quando il promesso Statuae manent ? :-))))

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  16. @Giacynta:Il Duca ha un occhio per colore non per motivi genetici ma per una fiondata da ragazzino, l'occhio scuro è guercio
    :)


    Amanda

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  17. ciao, ci siamo sentite una volta, è molto interessante il tuo blog, quando vengo a trovarti, accidenti.. mi servirebbe più tempo, il tempo che non si possiede...
    comunque per questa tua ricerca, io ricordo di aver letto anni fa:
    "Il cammino Il mio pellegrinaggio verso Santiago di Compostela" di Shirley Mac Laine.
    Ed ero stata molto colpita da alcune pagine che entravano in merito all'androginia come condizione di perfezione, di completezza, in un periodo in cui gli esseri umani vivevano in un mondo precedente al nostro, tipo paradiso terrestre in cui i sessi non erano ancora stati divisi e il genere umano non era "costretto" a questa difficile ricerca del suo completamento...
    Se ti può interessare... lascio a te approfondire, il libro non l'ho più, comprato e regalato...

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  18. @alicemate: Grazie, carissima! A presto.

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  19. Ciao, nell'androgino mi sono imbattuta durante una ricerca trasversale sulla malattia cancro, attraverso la mitologia greca e arcaica; l'androgino era dotato di poteri straordinari, veniva abbandonato alla corrente nel fiume, o mare, dentro una cesta, allontanato insomma, o ucciso. La colpa nascosta nella figura dell'androgino è legata alla pretesa umana dell'autogenerazione. Pretesa non solo umana, ma anche divina,per la quale Era e Zeus hanno ingaggiato lotte cruente tra loro ... L'idea dell'autogenerazione contenuta nella cellula impazzita, sarebbe anche legata secondo alcuni studi psicoanalitici, al tabù dell'incesto (Chiozza: perchè ci ammaliamo)che riporta ancora alla figura dell'androgino, alla pre-differenziazione maschio-femmina.

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  20. Ti ringrazio per il bel commento:) Ciao!

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