domenica 20 gennaio 2013

Dizoonario letterario : il coniglio del luogo





Alle quattro e mezzo antimeridiane i passeggeri del Mongolia erano sbarcati  a Bombay, e il treno per Calcutta partiva alle otto precise.
Il signor Fogg si accomiatò dai compagni di gioco, scese dal  piroscafo, dette al suo domestico la nota particolareggiata di alcune compere da fare, gli raccomandò tassativamente di trovarsi alla stazione prima delle otto , e, con quel suo passo regolare, che scandiva  i secondi come un orologio astronomico, si diresse verso l'ufficio dei passaporti.
Delle meraviglie di Bombay, pertanto, non si preoccupava di vedere niente: né il municipio, né la magnifica biblioteca, né le fortificazioni, né i docks, né il mercato del cotone, né i bazar, né le moschee, né le sinagoghe, né le chiese armene, né la splendida pagoda del colle di  Malabar, ornata da due torri poligonali. Non avrebbe contemplato né i capolavori di Elephanta, né i suoi misteriosi ipogei nascosti a sud-est della rada,
né le grotte Kanhery dell'isola di Salsette, mirabili ruderi dell'architettura buddista!
Macché! Niente. Uscito dall'ufficio passaporti, Phileas Fogg si recò tranquillamente alla stazione, dove si fece servire il pranzo. Il capocameriere credette bene di suggerirgli, fra le altre pietanze, una certa fricassea di «coniglio del luogo », di cui gli disse meraviglie.
Phileas Fogg acconsentì alla fricassea e l'assaggiò coscienziosamente, ma, a onta della salsa piccante, la trovò disgustosa.
Chiamò il capocameriere.
- Signore- disse, guardandolo fisso, - è coniglio, questo?-
-  Sì, mylord,-rispose sfrontatamente il mariuolo, - coniglio della giungla-
-  E quando lo hanno ammazzato non ha miagolato, questo coniglio?-
-  Miagolato? Oh, mylord: un coniglio! Vi giuro...-
- Signor capocameriere, - ribatté freddamente Mr. Fogg, - non giurate, e tenete a mente quello che sto per dirvi: : in India in altra epoca, i gatti erano considerati animali sacri. Bei tempi!
- Per i gatti, mylord?-
- E forse anche per i viaggiatori.-
Fatta questa osservazione, il signor Fogg continuò tranquillamente a mangiare.

Jules Verne,  Il giro del mondo in 80 giorni , Rizzoli
traduzione di Augusto Donaudy

20 commenti:

  1. una colonia di vicentini si era trasferita a Bombay?

    RispondiElimina
  2. su il giro del mondo in 80 giorni ho un bel ricordo: un mio amico avrebbe rivisto i figli,che vivevano in Islanda con la madre, dopo 80 giorni, così si inventò di inviare loro un riassunto del libro in un sms ogni giorno, una sorta di calendario dell'avvento, a me parve un'idea straordinaria, solo che era vessato dal lavoro in quel periodo. Così immaginando la delusione dei bimbi se non fosse arrivata la puntata quotidiana iniziai a leggere il libro e a preparare il riassunto che poi lui inoltrava ai figli

    RispondiElimina
  3. Quanto ho amato questo libro. E sono riuscita a farlo amare anche a parecchi ragazzi di quinta elementare.
    :O)

    RispondiElimina
  4. Innanzitutto: bentornata gemellina! Poi: bello questo colore di sfondo. In fine, questo Sig. Fogg, il mitico Phileas Fogg non può non piacere alla viaggiatrice.

    Buon inizio di settimana, mia cara!

    RispondiElimina
  5. Bentornata, spero in gran forma... anzi, lo vedo: in gran forma.

    RispondiElimina
  6. Bentornata: mi sei mancata, E poi un ritorno insieme a Phileas Fogg è un gran bel ritorno. Mi dispiace per il gatto finito in fricassea, ma lo scambio di battute finali valeva ben la pena :-)

    RispondiElimina
  7. Quanto ho amato anch'io questo romanzo! Un caro saluto a te!

    RispondiElimina
  8. Forse ero influenzato da quelle pagine, ma giuro che anche io una volta ebbi il sospetto che mi avessero servito un gatto quando ero in quei luoghi. Tant'è che smisi di mangiar carne e mi dedicai a una sana dieta vegetariana... non si sa mai.
    :-)

    RispondiElimina
  9. La realtà supera sempre la fantasia...
    http://adamelk.blogspot.it/2013/01/quando-ad-emigrare-in-cina-eravamo-noi.html

    RispondiElimina
  10. "Il giro del mondo" è una delle letture che ricordo con maggior piacere: Jules Verne era il mio autore preferito quand'ero bambino e penso che resti comunque un autore gradevole, da conoscere nonostante il positivismo sia morto e sepolto. Almeno per sapere che, quando si viaggia in Oriente, il coniglio è un piatto che non si deve mai ordinare (in Turchia me lo proponevano come dolce... urgh!)

    Ciao Giacinta.
    Pim

    RispondiElimina
  11. come si fa a dire no ad una fricassea ?

    RispondiElimina
  12. eheh... dalle mie parti non xe magnagatti, ma xe tanti furbini... mi risulta che in passato ne abbiano fatti chiudere parecchi, di ristoranti che servivano il "miao miao conigliao" :-))))

    RispondiElimina
  13. @Amanda: situazione non meno romanzesca e movimentata di quelle raccontate da Verne.:)Deve esserti piaciuto molto, così come ai bimbi!:) Baci

    @Sandra: L'ho proposto alle superiori ( nella versione integrale, naturalmente ). E' una miniera di spunti e aprofondimenti didattici, anche se il suo punto di forza è essenzialmente nell'intreccio e nella caratterizzazione dei personaggi. Ha una qualità letteraria elevatissima.

    @Nela San: Tenace come te!!:))

    @Ally: grazie, carissimo!

    @Dede: grazie, sono contenta di "rivederti" anch'io. :)

    RispondiElimina
  14. @Grazia: di Phileas potrei proprio innamorarmi. Ha tutti i requisiti dell'uomo ideale: lealtà, imperscrutabilità ( un po' di mistero ci vuole ), impertubabilità, generosità...:)

    @Adriano: l'ho letto d'un fiato;è avvincente, gronda ironia, c'è una perfetta caratterizzazione dei personaggi, è istruttivo...
    Mi ha sorpreso il giudizio - acido - di E. Zola, dettato probabilmente da un sentimento poco onorevole ( invidia? ). Sembra che parlando di Verne e del successo dei suoi romanzi abbia sottolneato che anche i messali si vendevano in gran quantità! :(

    @Sandro: sono stata a Canton, quindi ho visto tutto e non mi scandalizzo di niente...:)

    RispondiElimina
  15. @Guy: sono d'accordo. Non c'è gara tra Phileas e La Chinésa...:)

    @Pim: si imparano davvero tante cose.

    Anche Jules trasse vantaggio dai suoi racconti. Con i proventi delle vendite dei suoi romanzi, acquistò un'imbarcazione e viaggiò dappertutto: chissà quanti conigli del luogo avrà assaggiato!:)

    @Giardy: bella scusa! gatticida!:)

    @Nick: poveri micini...neanche la tenerezza di una boot hill! :))

    RispondiElimina
  16. Secondo me questa risposta è grande

    - Per i gatti, mylord?-

    Ho letto tutto, ma se non ci fosse stata sta mulica di rispposta sarebbe stato tutto piatto.

    Ciao.

    RispondiElimina
  17. dovrei proprio rileggerlo quel libro, sono sicura che oggi noterei cose che in passato ho ignorato... mi hai proprio ispirata!!!

    RispondiElimina
  18. Verne era un precursore, un visionario nel senso di "veggente" e tu fai benissimo a proporre quel che non ci si aspetta...
    un super abbraccio, oh, mirabile visione! nel senso che appari e scompari (e ri-appari in rosa antico) dal web...
    scherzo, bacibacibaci

    RispondiElimina
  19. @Numa: si, ci sono passi migliori nel romanzo, convengo, ma al mio di-zoo-nario letterario mancava un cogatto doc:)

    @Monica: il tuo blog è il terminal giusto per Phileas...:)

    @Maria: insomma questo rosa...è comunque riposante. Finirò per usarlo nei momenti di stand by...come questo:)Baci

    RispondiElimina