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da Quattro soli a motore di Nicola Pezzoli - NEO. edizioni -
né, né
Il signor Sandro era un uomo avanti negli anni e nell'obesità, né simpatico né antipatico, che stava da anni su una sedie a rotelle. Ad accudirlo provvedeva la sorella Marilù, detta da tutti la Marilù del bosco. Anche lei molto vecchia, qualcosa più di sessant'anni, e pericolosamente in sovrappeso. Era stata la Marilù del bosco, una sera che ci ero andato con la sorella di Gianni a consegnare la bottiglia di latte appena munto, a invitarmi a vedere le partite. Perchè a casa loro, e che io sapessi solo a casa loro in tutta Cuviago, c'era la cosa più stupefacente che fosse stata mai inventata : un televisore Philips a colori !
Io a furia di andarci, finii cin l'affezionarmi a quei due vecchi né simpatici né antipatici ma in ogni caso gentili. Non ci offrivano mai niente. Né bevande né dolci.
La De Ropp
Dal canto suo la De Ropp - per l'anagrafe Eleonora Bestetti, ingombrante compagna di caseggiato, ricca benefattrice zitella della comunità, di cui s'era autoeletta viceprete e capoclasse morale - mi tirava i capelli fino a strapparmeli. Ma solo nei pomeriggi in cui venivo spedito a fare i compiti nel freddo cupo della sua stamberga.
Teoria e prassi del colore
La 127 l'avevamo anche noi, però i miei erano presi da questa fissazione che i colori decisi " stancano " ed erano tutti fieri di aver scelto per la nostra un riposante color sabbia. Teoria che con ogni evidenza applicavano a tutto, visto che le pareti di casa erano ingrigite da riproduzioni di stampe in bianco e nero, nonché da un vecchio tapino intristito davanti ad un focolare: schizzo a carboncino del quotato artista locale Giustino Sabeddu, specializzato in tapini intristiti davanti al focolare, detti anche scendrùn ( " ceneroni " ). Eravamo una famiglia in bianco e nero ma io, pecora colorata della famiglia, m'innamoravo di ciò che dava vivacità e colore al mondo.
Boot Hill
Nel primo mistero doloroso si contempla Boot Hill.
Il signor Venanzio ci aveva dato il permesso di usare la parte bassa della montagnetta per seppellire i gatti. Quell'angolo di terra scoscesa potevi viverlo come superflua pattumiera di ossicini ( Videla ) o come lembo di nostalgia e non consacrata devozione ( io ).
se, s'è
" S'è moà 'l can ! "
S'è moà!
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Nicola Pezzoli
Quattro soli a motore
NEO.edizioni
Le immagini sono tratte dal sito ufficiale di Jacovitti
Ho letto il libro di Nicola, molto bello, da leggere tutto d'un fiato.
RispondiEliminaGran libro, un bel modo di iniziare l'anno... a proposito, buon 2013 con 10, 100, 1000 soli a motore.
RispondiEliminaEhi, ma è un mio vicino! Anch'io abito dalle parti della Valcuvia!
RispondiEliminaTanti auguri di buon anno!!
La pila dei libri sul mio comodino sta per raggiungere il soffitto, dovrei smaltirne almeno qualcuno prima di fare nuovi acquisti!
RispondiEliminai tapini intristiti mi hanno convinto bisogna che lo faccia mio :)
RispondiEliminaCiao Giacynta, lo sto leggendo...grazie per queste chicche!
RispondiEliminaBellissime!
Buon Anno!
Non so se volerti più bene per questo splendido post, per la genialità di illustrarlo con Jacovitti (devi aver letto un certo mio editoriale... :D), o per aver fatto arrivare al mio blog Silvia Pareschi, la splendida traduttrice di Franzen... E adesso scopro pure che io e lei abitiamo vicini... dev'esserci qualcosa nell'aria, dalle nostre parti, che i vari cementifici inquinatori non sono ancora riusciti a eliminare... :-))))
RispondiEliminaBuon Anno, carissima!
Ecco cosa mi mancava: l'abbinamento di Jacovitti (per me ndimenticabile) con lo Zio Nick!
RispondiEliminaFelice Anno Nuovo a te e ai tuoi cari!
Buon anno Giacynta -:)))
RispondiEliminaQuanti libri da leggere nel 2013 e quale modo migliore per cominciare un anno " a colori"
RispondiEliminaGrazie e di nuovo buon anno e giorni felici!
@Costantino: Nick ha il dono della leggerezza, così le quasi 300 pagine scorrono veloci. Si chiude il libro con la sensazione che la lettura sia stata di breve durata ma la De Ropp, Corradino, gli Stevanato continuano a farti compagnia per lungo tempo:)
RispondiElimina@Ally: 10, 100, 1000 soli a motore in marcia, si spera presto, verso il -ops - SUL Veneto:)
@Silvia: c'è una descrizione della Valcuvia nelle prime pagine del romanzo e poi si intravede in tanti altri passi. Campi di mais e fabbriche. Campagna e cemento. La Valcuvia del 1978. :) Conme esserci stata anch'io. Grazie per gli auguri
@Dede: potresti regalare qualcuno di quelli sul comodino e regalarti questo:))
RispondiElimina@Amanda: è uno dei passi più tipici dello stile di Nicola. Uno di quelli che difficilmente potrò scordare. I tapini intristiti, la famiglia in bianco e nero... :)
@Cristina: che bello sapere che tutti abbiamo tra le mani la seconda creatura di Nicola! Mi sento in una famiglia! :) Grazie e auguri a te!
@Nick: sono paga del fatto che posso leggerti e che tu mi voglia bene ma se i motivi del tuo affetto sono tanti sono ancora più felice:)
RispondiEliminaSi, confesso, ho letto il tuo editoriale e non ho dimenticato quel dettaglio:))
@Adriano: gli scritti di Nick sono ad alta densità di simpatiche, geniali, colorate trovate, un po' come le tavole di Jacovitti:) Grazie, carissimo, ricambio con affetto gli auguri.
RispondiElimina@Guy: Buon anno a te! :)))
@Grazia: ho letto il libro di Nicola qualche settimana fa ma ho aspettato a pubblicare il mio "carotaggio letterario" e tu hai colto il perchè :)
Giorni felici a te, cara amica:)
Hai fatto benissimo a scrivere questo post, il libro di Nicola lo merita. Mentre leggevo questo "carotaggio" mi tornavano alla mente un sacco di altri passaggi del romanzo, segno manifesto che i pensieri di Corradino trovano una risonanza dentro di noi e che il suo punto di vista è raccontato meravigliosamente.
RispondiElimina@Sandro: mi piace di Corradino la relazione fisica e al contempo fantastica che stabilisce con ciò che è nel suo orizzonte visivo ed emotivo, dal campo di mais, alla boot hill, persino alle piastrelle del bagno ... per non parlare del taccuino o dei tanti soggetti "storni" in cui si si imbatte suo malgrado:)
RispondiEliminaqualche pezzo l'ho letto qualcuno ancora da leggere,
RispondiEliminavado in poltrona a finirlo.
Ciao.
@Numa: :)) Ciao!
RispondiEliminaGiacy buon anno! sei proprio brava a promuovere letture al di fuori dei soliti circuiti. Questo libro viene voglia di averlo subito sotto gli occhi!
RispondiEliminaBaci
@Maria: buon anno a te e grazie!
RispondiEliminap.s.
ti avevo inviato un sms, evidentemente non ti è mai arrivato!:(
Ciao Giacinta, mi fermo qui per dirti che ho ascoltato
RispondiEliminaErnst Reijseger e mi è piaciuto moltissimo. Grande la ricerca timbrico -espressiva del violoncello e bello anche il brano per trio. Grazie per questa proposta.
Un abbraccio
Cri
Ah, ah, ah .. hai ragione, sul Veneto, è da troppo che l'aspettiamo (non lo lasceremo più ripartire).
RispondiElimina@Cri: è grazie ad Herzog se l'ho conosciuto. Ha scritto qualcosa per lui:) Baci
RispondiElimina@Ally: eh, sì, anch'io non vedo l'ora! Mi spiace di non poter vedere anche te. Io conto di andare a Padova, Verona è un po' distante:)
Nnnnooo Giacy non mi è arrivato! ma non preoccuparti io è da un secolo che mi riprometto di chiamarti e poi succede sempre qualcosa che me lo impedisce (tenendo conto anche dei nostri orari divergenti)... ma ci riuscirò! ah, se solo funzionasse il teletrasporto...
RispondiEliminaun abbraccione
@Maria: ci sentiamo allora in privato, anche perchè per qualche tempo mi sottrarrò alla "rete" . Ne approfitto per salutare anche gl amici che potrebbero chiedersi che fine ho fatto! :))
RispondiEliminaIo infatti me lo stavo giusto chiedendo... Spero vada tutto bene e... niente scherzi e niente sparizioni, eh :-))))
RispondiElimina@Grazie, Nick, caro! Tutto bene,comunque. Sto solo dedicandomi a cose che stavo trascurando...:)
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