In casa Maigret, come nella maggior parte delle famiglie, c'era un certo numero di tradizioni che finivano per prendere la stessa importanza che hanno, per altri, i riti religiosi.
Così, da anni e anni che abitavano in place des Vosges, il commissario aveva l'abitudine, d'estate, quando cominciava a salire la scala che dava sul cortile, di sciogliere la sua cravatta scura, cosa che gli dava il tempo di raggiungere il primo piano.
La scala dell'edificio che come tutti quelli della piazza era stato un tempo una pomposa palazzina, da quel momento cessava di innalzarsi con maestà (...), diventava stretta e ripida e Maigret, che ansimava un po', raggiungeva il secondo piano col colletto aperto.
Seguiva poi un corridoio male illuminato fino alla sua porta, la terza a sinistra e, quando introduceva la chiave nella serratura, la giacca sul braccio, lanciava un tradizionale: "Sono io!"
E annusava l'aria, indovinando dall'odore quello che c'era a colazione, entrava nella sala da pranzo, la cui finestra era spalancata sullo spettacolo abbagliante della piazza dove cantavano quattro fontane. (...)
Dalla finestra si seguivano macchinalmente gli andirivieni della gente nella piazza che al mattino era piuttosto deserta ma al pomeriggio si popolava di mamme e domestiche che si sedevano nelle panchine sorvegliando i giochi dei bambini.
La piazza fu voluta da Enrico IV. Terminati i lavori nel 1612,
Una vera piroletta all'indietro ascoltare la musica di Maigret... Ciao
RispondiEliminaMi hai riportato indietro nel tempo, quando da ragazzina guardavo tutti i film del commissario Maigret, interpretati dal grande Gino Cervi. Mi piaceva come veniva rappresentata l'atmosfera di Parigi attraverso i racconti di Simenon e deisederavo tanto poter visitarla visitare un giorno. All'età di 50 anni, ho finalmente realizzato quel desiderio, sono stata in questa splendida città, ma per troppo pochi giorni, tornando via dispiaciuta di aver visto poco e con la speranza di tornarci.
RispondiEliminaBellissima l'interpretazione di Bollani della canzone di Tenco, la riascolterò ancora.
Grazie per questo post, cara Giacynta, con te si riesce sempre a viaggiare con la fantasia e nelle emozioni create dei ricordi.
Ti auguro una bella domenica
Cri
Cara Giacynta, che coincidenza! Tra due settimane vado a Parigi e già cominciavo a sbriciare su internet i posti interessanti da visitare. Ti ringrazio tanto per avermi fatto conoscere questo bellissimo palazzo e soprattutto per il suggerimento di lettura.
RispondiEliminaIl tuo blog mi piace sempre di più. Continua così! :)
@ Guglielmo:... Spero niente di rotto! :-) Buona domenica!
RispondiElimina@ Cristina: I Maigret televisivi con Gino Cervi ed Andreina Pagnani hanno accompagnato le mie serate infantili. Per Maigret si rimaneva in piedi anche dopo Carosello. Ricordo mio padre assorto, col gomito appoggiato sul tavolo della camera della televisione e le imagini suggestive di Maigret in autobus (o in macchina ?), accompagnate dalle note della canzone di Tenco. Il tempo sembrava rallentare ed addolcirsi in quei momenti.
Sono felice di condividere con te questo ricordo.
Un bacio.
@Selene: Grazie Selene, sei davvero cara! Sono lieta di esserti stata di aiuto. Ho visto Place des Vosges di mattina, c'erano carrozzine, bambini, la luce brillante tra le foglie e in un angolo della piazza un fisarmonicista con un basco...Come dimenticare!
Ti do un suggerimento che potrà sembrarti strano,ma intuendo il tuo temperamento romantico, penso sarà da te accolto.
Cerca di dedicare una mattina al Pere Lachaise, è il luogo in cui riposano Chopin, Oscar Wilde, Jim Morrison, Modigliani, E. Piaf e tanti altri "grandi" che sono nel cuore di molti di noi. C'è un'edicola lì vicino dove si possono acquistare piantine del sito. E' un grande giardino che inspiegabilmente non incute alcun timore ma ispira serenità e una malinconia solo lieve .
Un abbraccio.
nel 2005 sono stata a parigi e place des vosges è un ricordo sereno e raffinato
RispondiEliminaè uno dei tanti gioielli di parigi
grazie per questo tuffo nel passato(anche se è un passato abbastanza recente)e per maigret che ho visto,ma non ho letto......
Si, carissima, hai scelto le parole giuste per definire l'atmosfera di Place des Vosges! Un bacio.
RispondiEliminaIl Père Lachaise è bellissimo. Ricordo l'emozione provata davanti alla tomba di Oscar Wilde, un monumento cosparso di segni di rossetto, o ancora l'emozione davanti alla tomba di Modigliani, anonima, interrata, che ho faticato a trovare, dove egli riposa con la moglie o compagna, non ricordo, suicidatasi pochi giorni dopo la sua morte.
RispondiEliminama si respira ancora nell'aria ? o anche simenon è finito nei classici dimenticati ?
RispondiElimina@ Ettore: Si, anch'io in particolare proprio lì. La tomba di Oscar era piena di bigliettini in tutte le lingue del mondo e quella di Modigliani ti stringeva il cuore, così essenziale, "stinta", esposta al sole cocente.
RispondiEliminaPosso darti un suggerimento di lettura per ritrovare la Parigi dei primi del Novecento e le storie di Modì, Picasso e tanti altri artisti? Anni fa ho trovato prezioso il testo di Franck " Montmartre e Montparnasse", è ponderoso ma interessante.
Ciao e grazie!
@ Antonio: Di Maigret ho persino 2le ricette della signora Maigret". Sono bellissimi anche i non Maigret di Simenon. Guglielmo ieri ha postato qualcosa a questo proposito!
Un caro saluto!
Hai saputo ricreare l'atmosfera giusta e anche io ho fatto un salto indietro nel tempo.
RispondiEliminaGrazie, Giacinta
Grazie a te Giulia, è sempre bello per me sapere che sei passata di qui!
RispondiEliminaUn bacio.
Grazie giacynta, per avermi riportato al vecchio Maigret televisivo ... che evoca un'atmosfera non solo parigina fischiettata in bianco e nero un giorno dopo l'altro ...
RispondiEliminaGrazie a te Rosanna, sei gentilissima! Spero di risentirti quando riprenderò in mano il blog, visto che sono di nuovo in partenza. Un bacio.
RispondiEliminaGrazie Giacynta perché hai suscitato interessanti commenti e, credo, l'intendimento in tanti, compreso il sottoscritto, di riflettere sulla propria personale visione della Francia. E, forse, esternarla presto. Detta da uno che ti vuole anche ringraziare per l'affetto che porti(manifestato su altro blog )alla zona ligure di frontiera con la Francia quale la mia.
RispondiEliminaCaro Adriano, la Liguria mi era già cara, prima ancora di averci messo piede, grazie a Italo Calvino, Montale, De Andrè, Gino Paoli... Ne ho avuto esperienza diretta solo recentemente e non ha deluso le mie aspettative, così come la Francia. Grazie e a presto!
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