lunedì 23 dicembre 2013

L'ospite di pietra




" Da ragazzo vedevo gli uomini possedere una misura di sobrietà e di pazienza, capacità di reggere il dolore fisico e dominare i propri gesti. Prima che rispetto, procurava ammirazione. Non variava secondo il ceto,
apparteneva agli uomini, ai pescatori d'Ischia, ai muratori, come ai giocatori di scopone scientifico. Virilità era un contegno, conteneva forza appena accennata. Produceva uno stile.
Da adulto non ho rivisto più quella virilità alla cui eleganza bastava una camicia bianca. Nel giro di una generazione si era dissipata. Al suo posto saliva l'ansiosa esibizione di un potere, uno qualsiasi, da una divisa, a un conto in banca, a una notorietà. Il maschile non si bastava più, doveva imbellettarsi di attrazioni.

domenica 8 dicembre 2013

Beau soir







Lorsque au soleil couchant les rivières sont roses
Et qu'un tiède frisson court sur les champs de blé,
Un conseil d'être heureux semble sortir des choses

Et monter vers le coeur troublé.

Un conseil de goûter le charme d'être au monde
Cependant qu'on est jeune et que le soir est beau,
Car nous nous en allons, comme s'en va cette onde:
Elle à la mer, nous au tombeau.



lunedì 25 novembre 2013

John Cale


Qualche giorno fa,  un po' a casa, un po' durante il tragitto per andare a scuola  ho ascoltato Black Acetate ( qui ) di John Cale,  uno dei suoi ultimi lavori ( 2005 ). Ci sono brani molto belli che per varietà  rimandano ai diversi tratti di un lungo percorso musicale  iniziato a Crynant, la cittadina del Galles in cui Cale, bambino, iniziò a suonare il piano e la viola, per poi continuare i suoi studi a Londra e dal 1962, ventiduenne, dopo aver ottenuto una borsa di studio,  a New York. E' proprio qui che, nell'ambito del Theatre of Eternal Music, sperimenta le possibilità estreme della sua viola. Il suo primo amore -  osserva Stefano Mongardini - non fu proprio la musica rock. Erano Cornelius Cardew, suo maestro al Conservatorio di Londra, La Monte Young e John Cage. 

A New York conobbe Lou Reed e Warhol; dopo aver suonato nei  Velvet Underground per tre anni, e prima di incidere, a partire dal '70,  i suoi numerosi dischi da solista, lavorò come arrangiatore e produttore, attività che continuò a svolgere anche successivamente all'uscita del suo primo lp e che lo portò a collaborare con Nico, Patti Smith, Brian Eno ( 1975, Another green world ).
La sua formazione classica viene dichiarata apertamente nel terzo lp, The Academy in Peril . Non da molto tempo, tra l'altro, aveva termnato un lavoro biennale per la CBS/Columbia, il remissaggio in quadrifonia del catalogo di classica.  Uno dei brani più limpidi è Brahms,  composizione per solo piano. ( qui )

Paris 1919 è l' album successivo, del 1973; tra i brani, ci sono ballate, riferimenti a figure letterarie ( Macbeth ) e nonsense,  ( Hanky Panky Nohow )

giovedì 21 novembre 2013

A lezione dai merli


 I santi sono di rado interessanti quanto i diavoli, e Messiaen, nato ad Avignone nel 1908, condusse una vita piuttosto monotona. (...)
Nessuno parlò mai di  un qualche lato oscuro della personalità del compositore. Il direttore d'orchestra Kent Nagano, che lavorò a stretto contatto con Messiaen nei suoi ultimi anni, una volta venne messo sotto torchio per raccontare qualche aneddoto poco lusinghiero o per altri versi rivelatore del suo mentore, e tutto quello che riuscì a pescare fu la storia di come una volta Messiaen e Yvonne Loriod avessero divorato
Clicca qui
un'intera torta di pere in un'unica seduta.
(...)
"L'accordo perfetto, l'accordo dominante, l'accordo di nona non sono teorie ma fenomeni che si manifestano spontaneamente intorno a noi e che non possiamo negare, " disse una volta Messiaen." La risonanza esisterà finchè avremo orecchie per ascoltare ciò che ci circonda". (...)
Messiaen credeva che l'orecchio potesse, e dovesse, assorbire sia le note prossime che quelle remote - sia le rassicuranti risonanze degli intervalli fondamentali che le oscure relazioni tra gli armonici più acuti. 

(...) 




domenica 10 novembre 2013

Il nostro tempo migliore

                                                                                             

Intervalli 

1.

Così ricordo bene che era un martedì opprimente, di lacrime fittissime sospese nell’aria, metà pioggia metà nebbia. Avevo attraversato il solito paesaggio di capannoni, campi, borghi, vecchie case e vetrine pretenziose, con un semaforo che interrompe il traffico ogni duecento metri. In macchina, la musica. Brahms. Il Quintetto per clarinetto op. 115. Per raggiungere la biblioteca da casa mia, a Vittorio Veneto, mi ci erano voluti l’Allegro e l’Adagio. O venti minuti, se preferite un’indicazione più convenzionale.


2.


Le ore del mattino come sempre, uno accanto all’altro; poi i nostri incontri nel pomeriggio. In mezzo, un breve intervallo d’ansia, a pranzo coi miei, ascoltando distrattamente i loro discorsi. Un paio d’ore inutili, trascorse nel puro e semplice desiderio di rivederlo.



sabato 9 novembre 2013

lunedì 21 ottobre 2013

lunedì 7 ottobre 2013

Sam Amidon




qui




martedì 1 ottobre 2013

Libri in cantina 2013


 

Mostra nazionale
della piccola e media editoria

5-6 ottobre 2013

 Susegana ( TV )


Alcuni appuntamenti:

giovedì 19 settembre 2013

materadio 2013



il podcast dell'incontro con Francesco Rosi qui

il podcast  di Fahernheit  qui

                                  

mercoledì 11 settembre 2013

sabato 17 agosto 2013

la contemplazione dei nomi



Dall'ultima volta in cui il signor Palomar ha guardato le stelle sono passate settimane o mesi; il cielo è tutto cambiato; la Grande Orsa (è agosto) si distende quasi ad accucciarsi sulle chiome degli alberi a nord-ovest; Arturo cala a picco sul profilo della collina trascinando tutto l'aquilone di Boote; esattamente a ovest è Vega, alta e solitaria; se Vega è quella, questa sopra il mare è Altair e lassù è Deneb che manda un freddo raggio dallo zenit.

Stanotte il cielo sembra molto più affollato di qualsiasi mappa; le configurazioni schematiche nella realtà risultano molto più complicate e meno nette; ogni grappolo potrebbe contenere quel triangolo, quella linea spezzata che stai cercando; e ogni volta che rialzi gli occhi su una costellazione ti sembra un po' diversa. 



martedì 23 luglio 2013

Isole



  Baleari

Navigo inquieto nel mare di Minorca;
non è lontana la sponda di Maiorca;
buone correnti mi trascinano veloce
e mi ritraggo nel guscio di mia noce:
son specialista nel tirare i remi in barca
                     








Ebridi 

 Tempesta sulle Ebridi
 del mare qui fra i torbidi
 a navigare intento
 stravolto ma contento
 in porto anch'io alle Ebridi.
           







                                                                              Itaca

                                                            Nel mare antico d'Itaca

                                                            ricordo una sera estatica
                                                            passata sul mare al tramonto
                                                           vivendo in un lieto presente
                                                           pensando ma solo un istante
                                                           di Ulisse e Penelope ad Itaca.




Stromboli

Questo è il vulcano che si chiama Stromboli:
lo affronterò così, senza preamboli,
riverserò sull'isola i miei palpiti
stringerò il petto entro profondi spasimi
m'immergerò nel fondo dei miei simboli. 









            Pantelleria 1

I've found my love here in Pantelleria:
she's a nice girl and her name is Lucia;
but I'm so shy and so when she comes near
my heart begins to thump - oh dear!
I've found my love, but I can't tell her here... 




                                                          Pantelleria 2

                                              Trovo l'amore qui a Pantelleria:

                                              è assai carina e il suo nome è Lucia;
                                              mi sta vicino e mi fa tanta compagnia,
                                              le voglio bene ma c'è qui sua zia:
                                              io l'ho trovata e non la posso portar via...




                        A Zacinto, forse
 
E c'era un tale all'isola di Zante
che disse sconsolato alla sua amante:
"Il tuo pensiero sarà il mio destino:
se tu vuoi che io resti son vicino;
se vuoi che me ne vada son distante."






                       Maldive


     Una mappina delle Maldive

    per ricordare il mio atollo dov'è:
    è là che un dolce ricordo vive...
    Di quell'atollo vicino a Malè
    adesso la mia matita scrive.





                                                  Le isole ( 2004)  sono di Emilio Gauna 
                                                                                            ( Giuliano )  ( qui )
                                                            
                                                                                  Le immagini sono del Little Angel Theatre

                                   
                                                         

lunedì 1 luglio 2013

Due colombe... di un due di luglio 1939



Testo e disegni di Pierino, mio padre:)


Era mezzogiorno e mi trovavo in piazza con mio padre per assistere alla processione della Madonna della Bruna, diretta a Piccianello. Il rullio di un tamburo e il suono di un piffero mi avvertivano che stava arrivando.
Vidi subito alcuni bambini che precedevano i suonatori e, felici, avanzavano a piccoli salti a tempo di musica e gridavano:
                 " arriva la "cavalcata" !!! Fate largo! ".





domenica 23 giugno 2013

Novel cuisine - Tortino siderale di fragole -


Da  Sogno di Giacomo Leopardi, poeta e lunatico
in Antonio Tabucchi, Sogni di sogni  ed. Sellerio



qui la ricetta del tortino di fragole


Una notte dei primi di dicembre del 1827, nella bella città di Pisa, in via della Faggiola, dormendo fra due materassi per proteggersi dal terribile freddo che stringeva la città, Giacomo Leopardi, poeta e lunatico, fece un sogno. Sognò che si trovava in un deserto, e che era un pastore. Ma, invece di avere un gregge che lo seguiva, stava comodamente seduto su un calesse trainato da quattro pecore candide, e quelle quattro pecore erano il suo gregge. (...)

lunedì 17 giugno 2013

Sinfonia classica




"Trascorsi l'estate del '17 nella più completa solitudine, nella campagna vicino a Pietroburgo, leggendo Kant e lavorando moltissimo. Il pianoforte l'avevo lasciato di proposito in città, perchè desideravo di provarmi a comporre senza di esso. Sino a quell'epoca avevo sempre composto al pianoforte, ma avevo anche notato che il materiale tematico composto, facendone a meno, era spesso migliore. ( ...) Avevo intenzione di  comporre un'intera Sinfonia senza l'aiuto del pianoforte: in quest'opera i timbri orchestrali avrebbero dovuto essere più puri. Nacque così l'idea di una sinfonia nello stile di Haydn (...). Quando iniziò a prendere forma concreta la battezzai col nome di Sinfonia classica"

                                                                                             Sergej Prokofiev

venerdì 14 giugno 2013

l'animalino senza peso

                                                                                                                     
                                                                                     dizoonario letterario





Tra i nostri compagni di pianeta c’è anche un certo animalino il cui nome, francamente, ignoro e con tutta probabilità ignorerei quando pure mi fossi dato la pena di consultare i più minuziosi repertori zoologici. Per darne un’idea alla svelta, dirò che le sue dimensioni appaiono estremamente ridotte ( sui quattro o al massimo cinque millimetri ) ; che la sua forma è all’incirca quella tra rotondeggiante ed oblonga di molti insetti; che il suo colore è di un bianco abbagliante; che il suo aspetto generale è quello di un minuscolo piumino. 

giovedì 6 giugno 2013

Glicine



Alla mia personale collezione di animali imprigionati nelle pagine dei libri, il dizoonario letterario ( qui ) ,  mi sembrava giusto  affiancare un  inventario floreale. La materia non manca:  penso non ci sia poema, romanzo, racconto, idillio,  fiaba, apologo in cui non spunti una pianta, un ramo, un petalo, uno stelo, un filo d'erba. 
Florilegio è l'ovvia denominazione della mia nuova rubrica ed il glicine il fiore destinato ad aprirla. Il viola non è il colore più indicato né per una rubrica, né tantomeno per una vernice ma non so che farci, è capitato e poi si accorda ai colori del mio blog :)

giovedì 30 maggio 2013

la percezione


- Sai, Mark Anthony, ho avuo una strana sensazione quando siamo atterrati nel villaggio: sembrava che i bambini non vedessero il dirigibile; me li aspettavo in festa, invece sono rimasti piuttosto tranquilli. Sembrava quasi che il dirigibile non esistesse, come per loro fosse invisibile. Questo mi ha sorpreso

-  Forse perchè i bambini amerindi sono molto silenziosi

qui

lunedì 27 maggio 2013

Cobalto



"La strada che porta all'abbazia di Saint Denis, alla periferia di Parigi, è tutt'altro che promettente, e il primo impatto visivo che si ha con l'edificio - attraverso una squallida piazza urbana - non è granché meglio: la costruzione si presenta tozza, asimmetrica e un po' trasandata. Ma io sono venuto per ciò che c'è dentro e, non appena i miei occhi si abituano alla penombra, comprendo di non aver nessun motivo per considerarmi deluso.
La mia prima impressione è di una vertiginosa verticalità (...). Nonostante la sciatta pietra grigia, rispetto agli standard  medioevali l'interno della chiesa è luminoso (...). Verso l'altare prevale una luce blu scuro che, pur modificando il colore dei raggi solari, sembra quasi renderli più intensi. Gli altri colori delle vetrate proiettano collane ingioiellate di luce sul pavimento; il blu, invece, non sembra concentrarsi in un singolo punto, ma diffondersi ovunque, e pian piano ne sono circondato. Pare di trovarsi sotto il mare.
Saint Denis è il prototipo della cattedrale gotica, la magnifica creazione del celebre abate Suger. (...)