mercoledì 29 febbraio 2012

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Il mito di Orfeo 1, 2 ... 
e l'Orfeo di Monteverdi: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ...
Una serie di post di Marisa e Christian

domenica 26 febbraio 2012

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

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Ho appena finito di leggere un libro la cui vicenda si svolge in una stazione. Ho iniziato a sfogliarlo in treno, qualche giorno fa. La stazione de La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick non è come quelle che vedo da qualche anno. Non ha fredde biglietterie automatiche, nè lavori in corso per smantellare le sale d'aspetto, non ha telecamere e w.c. a gettoni, non ha schermi che gracchiano musica, pubblicità e parole che nessuno ha chiesto di sentire, non ha "luoghi di ristoro" in cui consumare qualcosa in fretta ed in piedi . Nella stazione del romanzo che mia cugina Pina mi ha regalato ( come vedi l'ho letto! ) c'è un chiosco di giocattoli,  un ragazzino che regola gli orologi della stazione e c'è persino Georges Méliès; di quest'ultimo si arriverà a scoprire l' identità nel corso della vicenda . Di automatico, nascosto in una stanza inaccessibile ai più,  c'è un misterioso automa che svolge la funzione meno meccanica del mondo, quella di scrivere e disegnare.




- Che cos'è ?- chiese Hugo.
- Un automa.
- E come funziona ?
- E' un meccanismo a carica, come un carillon o un giocattolo, ma infinitamente più complesso. Ne ho visto qualcuno in passato... un uccello canterino in gabbia e un trapezista. Ma questo è molto più interessante.
- In che senso ?- chiese Hugo, ormai incuriosito.
- Questo sa scrivere ...






Quando Hugo riuscirà a ripararlo, l'automa farà il suo primo  misterioso disegno . A partire da questa traccia,  il lettore verrà  introdotto nel mondo illusorio di  Georges Méliès e di una delle sue pellicole più famose,  Viaggio nella luna.









Brian Selznick, autore del testo e dei disegni che lo corredano, spiega che la storia ha iniziato a prendere forma nella sua mente dopo la lettura di un libro sulla collezione di automi di Georges Méliès.






Méliès, prima di dedicarsi al cinema, era stato un illusionista; inoltre aveva coltivato una autentica passione per i congegni meccanici, le scenografie di cartone, i disegni. Il libro di Selznick contiene anche molte bellissime  immagini realizzate dal cineasta francese, tra cui quella famosissima della luna colpita dal razzo, tratta dal Viaggio nella luna.






Recentemente, Martin Scorsese ha realizzato un film in 3D ispirandosi a La Straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick .



mercoledì 22 febbraio 2012

Libri nei libri: "La felicità esiste" di Paolo Zardi e "La vera vita di Sebastian Knight" di Vladimir Nabokov

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- Mi stavi dicendo del romanzo del XX secolo...


-Si. Della sua caratteristica principale, ma non ne sono sicura. Voglio dire, questa cosa non è scritta da nessuna parte, è una mia considerazione. Ma credo che uno degli aspetti più interessanti del romanzo occidentale degli ultimi centocinquant'anni, da Flaubert in poi, è il fatto che spesso le storie parlano di un' occasione mancata. 


(...)


- Guarda, provo a farti un altro esempio. Nabokov. L'hai sentito nominare?
- Lolita?- e un po' si vergognò a dirlo, come se conoscere quel libro potesse avere qualcosa di sconveniente.


- Certo, quello di Lolita, ma ha scritto molto altro. Ne " La vera vita di Sebastian Knight " racconta la storia di un uomo che cerca di ricostruire la vita del fratellastro, che era uno scrittore. Non ti annoio con tutti i dettagli, mi interessa solo il finale. Dopo infinite ricerche, il protagonista è arrivato a sapere che Sebastian Knight sta morendo in un ospedale nel cuore della Francia. Lui parte immediatamente ma dimentica a casa l'indirizzo del posto. Si perde, rischia di non arrivare, ma alla fine ce la fa: trova l'ospedale che è già notte e si fa indicare il letto del fratello. Sembra che stia meglio: a quanto pare il peggio è passato. Si siede dietro al paravento che lo protegge dal resto del mondo e lì ascolta il suo respiro. Intanto pensa a tutto quello che si sarebbero potuti dire il giorno dopo, quando il sole fosse tornato ad illuminare il mondo. E' un momento magico, pieno di poesia e struggimento: dopo mille peripezie si sono ritrovati. Li aspetta una nuova vita. In realtà, ha sbagliato persona: suo fratello è già morto, e l'uomo disteso sul letto è uno sconosciuto. Questo è il romanzo del ventesimo secolo: un'illusione, un'ccasione mancata, una beffa atroce e poco seria.


(...)


Tirò fuori dallo scaffale una copia de " La vera vita di Sebastian Knight " e la tese verso di lei: per un attimo le loro mani tennero, tra le dita, lo stesso libro.




Paolo Zardi,  La felicità esiste ed. Alet










LINKS


Qui  Nicola Pezzoli su La felicità esiste di Paolo Zardi
Il blog di Paolo Zardi, Grafemi
Qui  Gabrilu ( NonSoloProust ) su La vera vita di Sebastian Knight
Qui Paolo Zardi su V. Nabokov


 Paul Klee qui

mercoledì 15 febbraio 2012

Carotaggi letterari: "Sei biblioteche"

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Tra le pagine di Sei biblioteche di Zoran Živković  ed. TEA




1- LA BIBLIOTECA DI CASA
Da un pezzo mi ero reso conto che il mondo è pieno di cose prodigiose che non si possono spiegare. Non serve crucciarsi. La gente che ci prova lo stesso, alla fine ne ricava solo infelicità.  (...) 
E così, invece di perdere tempo a stupirmi, tirai fuori il libro dalla cassetta della posta e lo osservai.


2- LA BIBLIOTECA VIRTUALE
Stimatissimo signore,
 (... ) Il futuro non si può semplicemente prevedere. Al momento tutte le nove possibilità sono aperte. Il caso deciderà quale si avvererà. (...) La Sua futura opera includerà al massimo undici e al minimo sei libri. Lei ha potuto vederli soltanto sul nostro sito. Con questo speriamo di aver giustificato il nostro slogan. Con sincero rispetto,                                                                 

  La Biblioteca virtuale


3- LA BIBLIOTECA NOTTURNA
"Vede", cominciai, " ho tardato un po'..."
"Non ha tardato per niente" mi interruppe l'uomo dietro il banco. " Noi lavoriamo di notte. Questa è la biblioteca notturna."
Lo guardai perplesso. " La biblioteca notturna? Non sapevo che ne esistessero."


4- LA BIBLIOTECA INFERNALE
"Lei si rende conto di dove si trova, vero?" Aveva una voce profonda e lenta. (...)
"Veniamo al dunque. Dobbiamo stabilire che cosa sia più adatto a lei."
"Come condanna?" chiesi con avvedutezza.
" Noi la chiamiamo terapia"
"Bruciare nelle fiamme è una terapia?" 
"Chi ha parlato di fiamme?".


5- LA BIBLIOTECA MINIMA
Il vecchio non l' avevo mai incontrato prima. Dato che tutti i posti sotto il ponte erano occupati, lui stava verso la fine, là dove non c'era più alcuna protezione dall'alto, come se fosse stato emarginato dagli altri venditori. (...) 
" Ho quello che lei sta cercando", disse con la voce rauca, tipica dei fumatori incalliti. (...) "Lei è uno scrittore, vero?"


6- LA BIBLIOTECA RAFFINATA
Con il braccio teso in avanti, in modo da tenere il più lontano possibile l'oggetto che avevo in mano, mi avviai con passo veloce verso la cucina. schiacciai il pedale della pattumiera sotto il lavello e aprii il pollice e l'indice. Il tascabile cadde con un tonfo nell'immondizia, al suo posto. Mi strofinai le mani: ecco! Non si deve essere sentimentali in queste situazioni. Bisogna agire con decisione e severità. Questi oggetti vanno trattati come se fossero parassiti. Cimici o scarafaggi. Nessuna pietà.

passi tratti da  Sei Biblioteche di Zoran Živković ed. TEA





Link
Qui e  Qui  Stefania Mola a proposito di  Zoran Živković 



martedì 14 febbraio 2012

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domenica 12 febbraio 2012

di zoo nario letterario : un asin bigio

                    ( ... )


O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!

Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:

Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.

Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio così.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,

Sotto questi cipressi, ove non spero,
Ove non penso di posarmi più:
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
Tra quegli altri cipressi ermo là su.

Ansimando fuggìa la vaporiera
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
E di polledri una leggiadra schiera
Annitrendo correa lieta al rumore.

Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò.



G. Carducci, Davanti San Guido



Qui il testo integrale e le immagini dell'oratorio di San Guido a Bolgheri ( video )
Qui la favola del re Porco

venerdì 10 febbraio 2012





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Philip Glass
Qui una selezione di brani

mercoledì 8 febbraio 2012

Turgenev e Schubert

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Prato umido di Feodor Vasilyev


"... L'importante è che due più due fa quattro, il resto sono tutte sciocchezze"
"Anche la natura è una sciocchezza?" fece Arkàdij, guardando pensieroso in lontananza i campi variopinti, illuminati soavemente e dolcemente dal sole ormai basso.
" Anche la natura è una sciocchezza nel senso in cui la intendi tu. La natura non è un tempio, ma un'officina in cui l'uomo è un operaio."
In quello stesso istante dalla casa volarono fino a loro le lente note di un violoncello. Qualcuno stava suonando con sentimento, anche se con mano inesperta, L'attesa di Schubert e nell'aria si diffondeva una dolce melodia.
" Cos'è?" fece stupito Bazarov.
"E' mio padre."
"Tuo padre suona il violoncello ?"
" Si."




Turgenev, Padri e figli




La sonata D960 ( "L'attesa" è il secondo movlmento- andante sostenuto- ) 
Il secondo movimento  ( video )
Il secondo movimento  ( video )  nella versione per violoncello
La sonata: definizione e piccola storia del genere

domenica 5 febbraio 2012

La guerra dei Sette anni

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Le guerre di qualche secolo fa, contrassegnate dal numero degli anni della loro durata, sono , chissà perchè, quelle che ricordo meglio . Forse è per questo che mi capita di notarle anche  fuori dai libri di storia .


La guerra dei Sette anni fa da sfondo al romanzo Barry Lyndon di  W.M. Thackeray. La vicenda viene  ripresa, nell'omonimo filmda S. Kubrick
 Ingannato dai parenti e costretto a fuggire, Barry, dopo essere stato derubato del cavallo e di venti ghinee d'oro durante il viaggio  per Dublino, a corto di risorse e di idee,  pensa di arruolarsi nell'esercito inglese.






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giovedì 2 febbraio 2012

Giovanni Sollima

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Giovanni Sollima, Hell I
Qui un'intervista

martedì 31 gennaio 2012

poeti di poeti : Czeslaw Milosz di Walt Whitman

Casa Natale di Walt Whitman


Fra tutti i poeti americani quello a me più caro resta sempre Walt Whitman. Whitman soddisfa la condizione di grandezza che aveva in mente Oscar Milosz, quando richiedeva all’opera d’arte di essere come un fiume che trascina via con sé fertili limi e tronchi d’albero, non soltanto pepite d’oro. (…) Whitman è l’opposto della poesia pura. Ma al tempo stesso leggerlo è come contemplare le tele dei grandi maestri della pittura, su cui, a uno sguardo attento si scorgono molti piccoli, affascinanti particolari.
(….)

L’Europa ebbe il suo momento whitmaniano, che collocherei intorno anno 1913.  ( … ) in poesia whitmaneggiare non significava soltanto affrancarsi da metrica e rima: era anche uno slancio verso la felicità, promessa democratica di abbattere le barriere di classe che trovava espressione nella poesia, nella prosa, nella pittura, nel teatro, nel già visibile cambiamento dei costumi. Era una tonalità più chiara, estatica, che segnava il superamento dell’atmosfera fin de siècle e che ritroviamo per esempio nei primi volumi del Jean-Christophe di Romain Rolland, nel Sacre duprintemps di Stravinskij, nell’acmeismo russo, nelle xilografie di Franz Masereel. Gli accenti pacifisti e rivoluzionari rientrano in questa rivisitazione europea del motto withmaniano en masse. Gavrilo Princip, colui che sparò all’arciduca Francesco Ferdinando nel 1914, era convinto di esaudire in tal modo il dettato del suo poeta prediletto, che esortava alla lotta contro i sovrani.
( … )
Conobbi Whitman dapprima in traduzione polacca. ( … ) Rimasi subito folgorato: ah, poter scrivere come lui! Capivo che non si trattava di una questione di forma, bensì di un atto di libertà interiore, e qui stava la vera difficoltà. Il “divino literatus” superava la distanza tra l’ ”io” e la massa, assorbiva religioni e filosofie, cosicchè mortalità e immortalità, un filo d’erba e l’eternità, non più antitetici, coesistevano nella sua poesia; ma soprattutto parlava come uno dei tanti, uguale tra uguali.



sabato 28 gennaio 2012

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Cranberries, Stars

venerdì 27 gennaio 2012

Ebrei e pregiudizio

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Mi sono sempre chiesta cosa ci fosse dietro la discriminazione degli ebrei.
Tempo fa ho  letto  un saggio che mi ha dato  elementi per capire qualcosa in più  sull’antisemitismo e le sue origini. Si tratta di Ebrei e pregiudizio  di Riccardo Calimani.  Se ho ben interpretato il contenuto dell’opera,  sarebbero essenzialmente i  primi cristiani  e poi la chiesa cattolica gli artefici della  discriminazione. Il nazionalismo del XIX e XX secolo  avrebbe poi alimentato e sfruttato in chiave politica, attraverso i partiti che ne erano l’espressione,  il sentimento di avversione per gli ebrei.

Riassumo per punti ciò che ho trovato nell’opera di Calimani

martedì 24 gennaio 2012

di zoo nario letterario : una papera disamorata

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Quando ero ragazzo i miei genitori si dividevano i compiti: mio padre raccontava storie sulla sua infanzia incantata popolata di astuti anmali domestici; mia madre cantava canzoni o recitava filastrocche. Una di queste filastrocche narrava di un'anatra che attraversava il fiume Sava con una lettera sul capo che diceva : " Non ti amo più",  Ne volim te više . Quella lettera mi aveva sempre lasciato perplesso, e sulla sua esegesi avevo speso notti insonni: Perchè l'anatra la portava sul capo? Qual era il significato del fiume? A chi era destinata? Chi era il non più amato?

Aleksandar Hemon, Il progetto Lazarus



domenica 22 gennaio 2012

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The Smiths -  Qui   Bigmouth strikes again

venerdì 20 gennaio 2012

L'Unica

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L'Unica, la donna del destino, appartiene al Romanticismo, e Werther, non potendo conquistarla finirà per uccidersi. 


Un suicidio così motivato sarebbe risultato incomprensibile agli stoici e agli epicurei, come pure ai poeti seguaci della filosofia antica. Ma gli uomini di fine Settecento e d'inizio Ottocento, inclusi i romantici polacchi, si nutrivano di un genere completamente diverso di letture, dalle quali potevano ricavare qualche vaga idea sul connubio di due anime.


Per esempio le opere di Swedenborg , di cui si pasce l'immaginazione di Slowacki, così come quella di Balzac fin dai più teneri anni. (...).




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Nessun sistema teosofico assegna un posto così centrale all'amore fra due persone così come l'edificio immaginario ideato da Swedenborg . Poichè per lui il mondo dei sensi e il mondo dello spirito sono legati da fii di "corrispondenza", quel che accade in terra trova la sua continuazione in cielo. (...) 
Un amore che è preannuncio di cielo, poichè tutti gli angeli celesti prima erano esseri umani e conservano la forza  la bellezza del tempo giovanile (...). 


Le coppie felici in terra s'incontrano di nuovo, ringiovanite. Chi è rimasto solo trova un partner celeste. (...)


La perfetta armonia di due anime e due corpi è il fine ultimo degli esseri terreni, e se non la raggiungono in terra la raggiungeranno nei cieli, dove oltretutto non conosceranno mai né noia né stanchezza reciproca.






Séraphita*  introduce il motivo dell'androgino, congiungimento di un'anima femminile e di una maschile che insieme formano un'unità bisessuata, forse perchè nella mente di Swedenborg  le menti dei coniugi in cielo sono perfettamente unite (...).


I poeti hanno attinto da Swedenborg  a piene mani, anche quando, come nel caso di Baudelaire, hanno preso da lui le corrispondenze fra il mondo dei sensi e il mondo dello spirito e le hanno chiamate simboli

Milosz Czelaw, Abbecedario


*  Séraphita è un' opera di Balzac 


** Le foto sono tratte  da Solaris di A. Tarkovskij; le prime due  sono state "sottratte": al blog di Giuliano ( che ringrazio )  






giovedì 19 gennaio 2012

mercoledì 18 gennaio 2012

Arcata

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E' una cittadina sulla costa del Pacifico, nella California del Nord, vicino al confine di Stato con L'Oregon. Cielo perennemente grigio, nebbia che sale dall'oceano. Ci sono stato più di una volta, mai un raggio di sole. Viverci? Per penitenza, forse. (...)
Le foreste di redwoods sono straordinariamente lugubri. Sorgono in aree di nebbie perenni perchè hanno costante bisogno di umidità. Colonne gigantesche, vecchie anche qualche migliaio d'anni, che si ergono in mezzo a grandi banchi di nebbia; in basso oscurità assoluta e assenza di qualunque sottobosco. Se uno di questi colossi cade, dalla sua carcassa spuntano immediatamente dei germogli che si slanciano verso il cielo.


Czelaw Milosz, Abbecedario







martedì 17 gennaio 2012

Julia Kent

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Julia Kent, Dorval   (da Delay )

domenica 15 gennaio 2012

Il castello del Mago Atlante a Memphis

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In uno dei tre episodi di Mistery train di Jim Jarmusch, Nicoletta Braschi è una italiana costretta a una sosta forzata a Memphis. Aspetta di rientrare in patria con la salma del marito. La telecamera la riprende  in aeroporto, mentre firma dei documenti relativi al trasporto dell'insolito bagaglio, la bara , poi  al telefono, mentre è impegnata a tranquillizzare un familiare, quindi  in una strada semideserta di Memphis, in un minimarket,  in un bar, ed infine nell'Hotel Arcade, in cui chiede una camera che poi divide generosamente con una  sconosciuta. 




Nicoletta ha sempre con sè un libro. Non è difficile capire quale, visto che, come nel castello del Mago Atlante, nell'Hotel Arcade confluiscono nella stessa notte tutti i personaggi del film.






Nei tre diversi episodi, viene ripreso lo stesso momento, quello in cui  i personaggi accendono le radio vecchio stile dell'albergo, ognuno nella propria stanza, e, alle 2.17 a.m., ascoltano "Blue moon" di Elvis Presley. Durante la notte, Nicoletta vedrà profilarsi ai piedi del suo letto un fantasma , un' immagine illusoria , nell'hotel...dei destini incrociati.






-la voce del Dj che propone Blue moon é quella di Tom Waits.
-Screamin' Jay Hawkins interpreta la parte del portiere dell'albergo
- nel terzo episodio del film, a selezionare al juke-box  di un bar The Memphis Train di Rufus Thomas è Joe Strummer dei Clash.
- Il fantasma visto dalla Braschi è naturalmente quello di Elvis Presley








Links
La musica nei film di Jim Jarmusch
Mistery train  
Jim Jarmusch
Orlando Furioso, XII canto
Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino


         

dal I episodio                                                dal II episodio