martedì 27 marzo 2012

Cello song

.


Qui Cello song di Nick Drake


Il testo 

Clicca anche QUI

domenica 25 marzo 2012

C'era una volta ( e c'è ancora ) il pane di Matera

 .




 "... Maddalena Tataranni, la sera prima, dopo aver cenato col marito e i suoi due figli, avendo deciso di preparare il suo pane per il primo forno, aveva tirato fuori dalla credenza il lievito messo da parte la settimana precedente e, con tutta l'arte del caso, l'aveva impastato con farina e acqua tiepida. 

Qualche ora dopo, era scivolata dal letto nel massimo silenzio, per non disturbare il sonno dei suoi familiari. Aveva acceso il fuoco e aveva messo a riscaldare l'acqua. Su due sedie, poste l'una di fronte all'altra, aveva poggiato il "tavoliere" o madia, dopo averlo pulito con tutta l'accortezza possibile, data la scarsa luce con cui il lume a petrolio illuminava la grotta.
Non tutte le case dei Sassi, infatti, disponevano della corrente elettrica, che solo in alcune ore era miracolosamente fornita da una magica manopola di ceramica ( peraltro " a forfait", cioè a costo fisso e basso, ma anche a bassissima illuminazione. ).

"Mamà, ce ste faj?" ( "Mamma che stai facendo "? ).  Uno  dei figli di Maddalena si era svegliato. " Nidd, durm. Ié sibt ancar " ( "Niente, dormi. E' presto ancora").
Scampato il pericolo di ritrovarsi con un moccioso da accudire nel momento in cui si compiva il sacro rito del pane, la donna aveva riversato la farina sul "tavoliere", formando una piccola montagna bianca. Aveva quindi affondato la mano destra nella montagna e, ruotandola lentamente, aveva scavato un cratere fino al legno del "tavoliere". Qui aveva deposto il lievito e, versando un po' alla volta dell'acqua salata, aveva cominciato a mescolarlo con la farina.

Maddalena Tataranni aveva imparato a fare il pane da sua madre, sua madre dalla nonna e la nonna dalla bisnonna... "


Nicola Rizzi, C'era una volta il forno di una volta  ed. BMG

Qui un video molto bello sulla mia città d'origine






A Matera si sforna ancora oggi  il pane "alto". La forma pietrosa, il colore di terra, d'argilla, il profumo caldo, materno somigliano a quelli dei Sassi e della Gravina.


Links

Cosimo, mentre, nella sua salumeria, taglia il pane alto
Matera ( nelle parole di Nicola Rizzi )
Pane e frittata ( da Basilicata Coast to Coast )
Le origini 
                        

                                                                                           
                                                                                                     

mercoledì 21 marzo 2012

 .

Tutti i luoghi che ho visto,
che ho visitato,
ora so, ne sono certo;
non ci sono mai stato.

Giorgio Caproni



domenica 18 marzo 2012

Le città desiderate

.


Bagno Vignoni




" La città di Helsingør, con il suo castello, che in realtà esiste, diventa un luogo fantastico grazie alla sovrapposizione del castello di Elsinore dell'Amleto di Shakespeare. Così come sono meravigliosamente fantastici l'intero paese di Alice, la Babele con biblioteca e la Babilonia con lotteria di Borges, Macondo di Garcia Marquez, le geometriche Città invisibili di Calvino.
Ma ci sono anche le città del desiderio. Reali ma remote, spesso irraggiungibili oppure segnate dalla nostalgia di un impossibile ritorno, sono chiuse in una sorta di incantesimo che le trasfigura fino a renderle fantastiche. La piccola città di Combray di Proust, non poi così lontana da Parigi, vive sospesa in un tempo perduto. Il Maradagal della Cognizione del dolore di Gadda è incontestabilmente una zona della sua Lombardia natale, intessuta di rimorsi, rancori, amore e  nostalgia. La Dublino di Joyce, amata e odiata, rivissuta da Zurigo, è in qualche modo "fantastica". Così come lo sono la Lisbona di Pessoa, metafora di un Molo Assoluto a cui l'uomo approda per poi partire verso l'ignoto, e ancor di più l'irraggiungibile Samarcanda sognata dal suo semieteronimo Bernardo Soares nel libro dell'inquietudine. 
Forse le città più desiderate vivono in questa dimensione: da vere città sono diventate "l'idea di città ". "


Antonio Tabucchi, Viaggi e altri viaggi  ed. Feltrinelli

venerdì 16 marzo 2012

norwegian wood

.









 La chitarra di Sandro  qui, qui, qui , qui


La canzone dei Beatles ( testo e storia )





.

martedì 13 marzo 2012

esperimento di finzione

.
Forse non è la cosa più sensata, da parte di uno scrittore che scrive soprattutto romanzi, confessare che gli sembra sempre molto strano non soltanto scriverne ma anche leggerne. Ci siamo abituati a questo genere ibrido e flessibile da almeno trecentonovant'anni, da quando nel 1605 uscì la prima parte del Chisciotte nella mia città natale, Madrid, e ci siamo così abituati che consideriamo normale il gesto di aprire un libro e di cominciare a leggere ciò che non ci si nasconde che è finzione, vale a dire qualcosa di non accaduto, che non ha avuto luogo nella realtà  ( ... )
Perchè continuiamo a leggere romanzi, e ad apprezzarli e a prenderli sul serio e persino a premiarli, in modo sempre meno ingenuo? (  ... )
Forse è vero piuttosto che i romanzi succedono per il fatto che esistono e vengono letti e, a ben vedere, con il passare del tempo ha assunto più realtà Don Chisciotte che qualunque altro dei suoi contemporanei storici della Spagna del XVII secolo; (...)
Vi sono momenti in cui alzo lo sguardo dalla macchina da scrivere e mi estranio dal mondo da cui sto emergendo, e mi domando come, nella mia età adulta, possa dedicare tante ore e tanta fatica a qualcosa di cui il mondo, me compreso, potrebbe fare tranquillamente a meno. ( ...  ) Come, secondo la definizione dell'attività letteraria data dal romanziere e saggista e poeta Robert Louis Stevenson, possa starmene "a giocare in casa, come un bambino, con della carta". Ogni scrittore è ancora di più lettore, e lo sarà sempre : abbiamo letto più libri di quello che potremo mai scrivere, e sappiamo che quell'interesse, quell'appassionarsi, è possibile perchè lo abbiamo sperimentato centinaia di volte; e che talvolta comprendiamo meglio il mondo e noi stessi attraverso quelle figure fantasmali che percorrono i romanzi o quelle riflessioni fatte da una voce che sembra non appartenere del tutto all'autore nè al narratore, cioè, non del tutto a nessuno di loro. Scopriamo anche forse che scriviamo perchè alcune cose possiamo pensarle soltanto mentre lo facciamo, anche se quando a volte mi domandano, molto spesso, perchè scrivo,preferisco  rispondere che lo faccio per non avere un  capo e per non alzarmi presto. Oltretutto, credo che sia vero, molto più di quanto ho appena finito di dire.


Javier Marías 






( dal discorso pronunciato a Caracas il 2 agosto 1995, durante la cerimonia per la consegna sel premio R. Gallegos )




Intervista all'autore

venerdì 9 marzo 2012

mercoledì 7 marzo 2012

?








Da non credersi! Anche a Mosca si festeggia...

sabato 3 marzo 2012

La bocca del Danubio

.



Il vasto paese che si estende tra le bocche del Danubio e quelle del Boristene, un triangolo del quale ho percorso almeno due  lati, vanta alcune tra le più sorprendenti regioni del mondo, almeno per noi, nati sulle rive del Mare interno, avvezzi ai paesaggi aridi e nitidi del Sud (...) . Il nostro suolo greco o latino, sostenuto ovunque dall'ossatura delle rocce, ha l'eleganza schietta di un corpo virile: la terra scita aveva l'opulenza un po' greve di un corpo riverso di donna. La pianura si confondeva col cielo.  Non  finivo mai di stupirmi di fronte al miracolo dei fiumi: quella vasta terra vuota rappresentava soltanto un declivio e un alveo. I corsi d'acqua da noi sono brevi: non ci si sente mai lontano dalle sorgenti. Ma quel flusso enorme che sfociava in estuari intricati trascinava il fango di un continente sconosciuto, i ghiacci di regioni inabitabili. 


Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano







giovedì 1 marzo 2012

Zoë Keating

.


 Zoë Keating, Escape artist

Qui il sito web di Zoë        Qui un'intervista ( video )

mercoledì 29 febbraio 2012

.

Il mito di Orfeo 1, 2 ... 
e l'Orfeo di Monteverdi: 1, 2, 3, 4, 5, 6, ...
Una serie di post di Marisa e Christian

domenica 26 febbraio 2012

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret

.



Ho appena finito di leggere un libro la cui vicenda si svolge in una stazione. Ho iniziato a sfogliarlo in treno, qualche giorno fa. La stazione de La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick non è come quelle che vedo da qualche anno. Non ha fredde biglietterie automatiche, nè lavori in corso per smantellare le sale d'aspetto, non ha telecamere e w.c. a gettoni, non ha schermi che gracchiano musica, pubblicità e parole che nessuno ha chiesto di sentire, non ha "luoghi di ristoro" in cui consumare qualcosa in fretta ed in piedi . Nella stazione del romanzo che mia cugina Pina mi ha regalato ( come vedi l'ho letto! ) c'è un chiosco di giocattoli,  un ragazzino che regola gli orologi della stazione e c'è persino Georges Méliès; di quest'ultimo si arriverà a scoprire l' identità nel corso della vicenda . Di automatico, nascosto in una stanza inaccessibile ai più,  c'è un misterioso automa che svolge la funzione meno meccanica del mondo, quella di scrivere e disegnare.




- Che cos'è ?- chiese Hugo.
- Un automa.
- E come funziona ?
- E' un meccanismo a carica, come un carillon o un giocattolo, ma infinitamente più complesso. Ne ho visto qualcuno in passato... un uccello canterino in gabbia e un trapezista. Ma questo è molto più interessante.
- In che senso ?- chiese Hugo, ormai incuriosito.
- Questo sa scrivere ...






Quando Hugo riuscirà a ripararlo, l'automa farà il suo primo  misterioso disegno . A partire da questa traccia,  il lettore verrà  introdotto nel mondo illusorio di  Georges Méliès e di una delle sue pellicole più famose,  Viaggio nella luna.









Brian Selznick, autore del testo e dei disegni che lo corredano, spiega che la storia ha iniziato a prendere forma nella sua mente dopo la lettura di un libro sulla collezione di automi di Georges Méliès.






Méliès, prima di dedicarsi al cinema, era stato un illusionista; inoltre aveva coltivato una autentica passione per i congegni meccanici, le scenografie di cartone, i disegni. Il libro di Selznick contiene anche molte bellissime  immagini realizzate dal cineasta francese, tra cui quella famosissima della luna colpita dal razzo, tratta dal Viaggio nella luna.






Recentemente, Martin Scorsese ha realizzato un film in 3D ispirandosi a La Straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick .



mercoledì 22 febbraio 2012

Libri nei libri: "La felicità esiste" di Paolo Zardi e "La vera vita di Sebastian Knight" di Vladimir Nabokov

.
- Mi stavi dicendo del romanzo del XX secolo...


-Si. Della sua caratteristica principale, ma non ne sono sicura. Voglio dire, questa cosa non è scritta da nessuna parte, è una mia considerazione. Ma credo che uno degli aspetti più interessanti del romanzo occidentale degli ultimi centocinquant'anni, da Flaubert in poi, è il fatto che spesso le storie parlano di un' occasione mancata. 


(...)


- Guarda, provo a farti un altro esempio. Nabokov. L'hai sentito nominare?
- Lolita?- e un po' si vergognò a dirlo, come se conoscere quel libro potesse avere qualcosa di sconveniente.


- Certo, quello di Lolita, ma ha scritto molto altro. Ne " La vera vita di Sebastian Knight " racconta la storia di un uomo che cerca di ricostruire la vita del fratellastro, che era uno scrittore. Non ti annoio con tutti i dettagli, mi interessa solo il finale. Dopo infinite ricerche, il protagonista è arrivato a sapere che Sebastian Knight sta morendo in un ospedale nel cuore della Francia. Lui parte immediatamente ma dimentica a casa l'indirizzo del posto. Si perde, rischia di non arrivare, ma alla fine ce la fa: trova l'ospedale che è già notte e si fa indicare il letto del fratello. Sembra che stia meglio: a quanto pare il peggio è passato. Si siede dietro al paravento che lo protegge dal resto del mondo e lì ascolta il suo respiro. Intanto pensa a tutto quello che si sarebbero potuti dire il giorno dopo, quando il sole fosse tornato ad illuminare il mondo. E' un momento magico, pieno di poesia e struggimento: dopo mille peripezie si sono ritrovati. Li aspetta una nuova vita. In realtà, ha sbagliato persona: suo fratello è già morto, e l'uomo disteso sul letto è uno sconosciuto. Questo è il romanzo del ventesimo secolo: un'illusione, un'ccasione mancata, una beffa atroce e poco seria.


(...)


Tirò fuori dallo scaffale una copia de " La vera vita di Sebastian Knight " e la tese verso di lei: per un attimo le loro mani tennero, tra le dita, lo stesso libro.




Paolo Zardi,  La felicità esiste ed. Alet










LINKS


Qui  Nicola Pezzoli su La felicità esiste di Paolo Zardi
Il blog di Paolo Zardi, Grafemi
Qui  Gabrilu ( NonSoloProust ) su La vera vita di Sebastian Knight
Qui Paolo Zardi su V. Nabokov


 Paul Klee qui

mercoledì 15 febbraio 2012

Carotaggi letterari: "Sei biblioteche"

.
Tra le pagine di Sei biblioteche di Zoran Živković  ed. TEA




1- LA BIBLIOTECA DI CASA
Da un pezzo mi ero reso conto che il mondo è pieno di cose prodigiose che non si possono spiegare. Non serve crucciarsi. La gente che ci prova lo stesso, alla fine ne ricava solo infelicità.  (...) 
E così, invece di perdere tempo a stupirmi, tirai fuori il libro dalla cassetta della posta e lo osservai.


2- LA BIBLIOTECA VIRTUALE
Stimatissimo signore,
 (... ) Il futuro non si può semplicemente prevedere. Al momento tutte le nove possibilità sono aperte. Il caso deciderà quale si avvererà. (...) La Sua futura opera includerà al massimo undici e al minimo sei libri. Lei ha potuto vederli soltanto sul nostro sito. Con questo speriamo di aver giustificato il nostro slogan. Con sincero rispetto,                                                                 

  La Biblioteca virtuale


3- LA BIBLIOTECA NOTTURNA
"Vede", cominciai, " ho tardato un po'..."
"Non ha tardato per niente" mi interruppe l'uomo dietro il banco. " Noi lavoriamo di notte. Questa è la biblioteca notturna."
Lo guardai perplesso. " La biblioteca notturna? Non sapevo che ne esistessero."


4- LA BIBLIOTECA INFERNALE
"Lei si rende conto di dove si trova, vero?" Aveva una voce profonda e lenta. (...)
"Veniamo al dunque. Dobbiamo stabilire che cosa sia più adatto a lei."
"Come condanna?" chiesi con avvedutezza.
" Noi la chiamiamo terapia"
"Bruciare nelle fiamme è una terapia?" 
"Chi ha parlato di fiamme?".


5- LA BIBLIOTECA MINIMA
Il vecchio non l' avevo mai incontrato prima. Dato che tutti i posti sotto il ponte erano occupati, lui stava verso la fine, là dove non c'era più alcuna protezione dall'alto, come se fosse stato emarginato dagli altri venditori. (...) 
" Ho quello che lei sta cercando", disse con la voce rauca, tipica dei fumatori incalliti. (...) "Lei è uno scrittore, vero?"


6- LA BIBLIOTECA RAFFINATA
Con il braccio teso in avanti, in modo da tenere il più lontano possibile l'oggetto che avevo in mano, mi avviai con passo veloce verso la cucina. schiacciai il pedale della pattumiera sotto il lavello e aprii il pollice e l'indice. Il tascabile cadde con un tonfo nell'immondizia, al suo posto. Mi strofinai le mani: ecco! Non si deve essere sentimentali in queste situazioni. Bisogna agire con decisione e severità. Questi oggetti vanno trattati come se fossero parassiti. Cimici o scarafaggi. Nessuna pietà.

passi tratti da  Sei Biblioteche di Zoran Živković ed. TEA





Link
Qui e  Qui  Stefania Mola a proposito di  Zoran Živković 



martedì 14 febbraio 2012

.

clicca qui

domenica 12 febbraio 2012

di zoo nario letterario : un asin bigio

                    ( ... )


O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!

Sette paia di scarpe ho consumate
Di tutto ferro per te ritrovare:
Sette verghe di ferro ho logorate
Per appoggiarmi nel fatale andare:

Sette fiasche di lacrime ho colmate,
Sette lunghi anni, di lacrime amare:
Tu dormi a le mie grida disperate,
E il gallo canta, e non ti vuoi svegliare.

Deh come bella, o nonna, e come vera
È la novella ancor! Proprio così.
E quello che cercai mattina e sera
Tanti e tanti anni in vano, è forse qui,

Sotto questi cipressi, ove non spero,
Ove non penso di posarmi più:
Forse, nonna, è nel vostro cimitero
Tra quegli altri cipressi ermo là su.

Ansimando fuggìa la vaporiera
Mentr'io così piangeva entro il mio cuore;
E di polledri una leggiadra schiera
Annitrendo correa lieta al rumore.

Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò.



G. Carducci, Davanti San Guido



Qui il testo integrale e le immagini dell'oratorio di San Guido a Bolgheri ( video )
Qui la favola del re Porco

venerdì 10 febbraio 2012





. . . . . . . . . . . .





Philip Glass
Qui una selezione di brani

mercoledì 8 febbraio 2012

Turgenev e Schubert

.
Prato umido di Feodor Vasilyev


"... L'importante è che due più due fa quattro, il resto sono tutte sciocchezze"
"Anche la natura è una sciocchezza?" fece Arkàdij, guardando pensieroso in lontananza i campi variopinti, illuminati soavemente e dolcemente dal sole ormai basso.
" Anche la natura è una sciocchezza nel senso in cui la intendi tu. La natura non è un tempio, ma un'officina in cui l'uomo è un operaio."
In quello stesso istante dalla casa volarono fino a loro le lente note di un violoncello. Qualcuno stava suonando con sentimento, anche se con mano inesperta, L'attesa di Schubert e nell'aria si diffondeva una dolce melodia.
" Cos'è?" fece stupito Bazarov.
"E' mio padre."
"Tuo padre suona il violoncello ?"
" Si."




Turgenev, Padri e figli




La sonata D960 ( "L'attesa" è il secondo movlmento- andante sostenuto- ) 
Il secondo movimento  ( video )
Il secondo movimento  ( video )  nella versione per violoncello
La sonata: definizione e piccola storia del genere

domenica 5 febbraio 2012

La guerra dei Sette anni

.
Le guerre di qualche secolo fa, contrassegnate dal numero degli anni della loro durata, sono , chissà perchè, quelle che ricordo meglio . Forse è per questo che mi capita di notarle anche  fuori dai libri di storia .


La guerra dei Sette anni fa da sfondo al romanzo Barry Lyndon di  W.M. Thackeray. La vicenda viene  ripresa, nell'omonimo filmda S. Kubrick
 Ingannato dai parenti e costretto a fuggire, Barry, dopo essere stato derubato del cavallo e di venti ghinee d'oro durante il viaggio  per Dublino, a corto di risorse e di idee,  pensa di arruolarsi nell'esercito inglese.






clicca qui

giovedì 2 febbraio 2012

Giovanni Sollima

.
Clicca qui
Giovanni Sollima, Hell I
Qui un'intervista