Pensavo che teatro-ristorante significasse pagare un solo biglietto per la cena e lo spettacolo; non avevo capito che le due cose si sarebbero svolte insieme. Pensavo che avremmo cenato in una sala apposita e poi saremmo andati in platea, per cui mi sono meravigliato vedendo i tavoli davanti al palcoscenico. Credevo che queste cose le facessero solo a Las Vegas, perchè lì doveva essere normale mangiare tra numeri di tigri e soubrette, ma non potevo immaginare di mangiare di fronte ad attori che recitano. ( ... ) Anche se spegnevano le luci, ci sarebbe stato il rumore di tutto un pubblico che masticava. (... )
Le attrici erano due signore attempate che un tempo avevano fatto una rispettabile carriera al cinema, poi una meno rispettata come mamme nelle serie tivù, e infine erano sparite dagli schermi. ( ... ) un amaro sottotesto che strideva completamente con la commedia. Guardarla faceva star male.
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Dopo sono andato alla National Gallery.
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Lo sapevo che la vita non è scegliere tra National Gallery e il teatro ristorante, ma un pò forse si, perchè le due cose non possono coesistere. Se al mondo ci sono questi quadri, dentro delle stanze magnifiche in cui chiunque può entrare, com'è possibile che ci siano anche delle mamme della tivù che recitano in una commedia penosa mentre la gente guarda con la bocca piena di pollo ai peperoni?
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sono entrato in una saletta in cui c'erano solo quattro quadri, e mi sono ricordato di averli già visti quando ero stato in gita scolastica con la terza media. Sono di Thomas Cole e si intitolano "Il viaggio della vita" ( ... )
Rappresentano le quattro età dell'uomo: infanzia, giovinezza, virilità e vecchiaia. In ogni quadro c'è una figura sulla barca che naviga su un fiume, guidata da un angelo.
Nel primo c'è un bambino piccolo e la barca spunta da una caverna buia, il grembo materno. E' mattino presto e il fiume scorre calmo attraverso una valle idilliaca piena di fiori.
L'angelo è sulla barca, in piedi dietro il bambino, e hanno tutti e due le braccia tese verso il mondo a cui vanno incontro.
In "Giovinezza" è mezzogiorno e la barca si è addentrata nella bella valle. Il bambino si è trasformato in un ragazzo e sta in piedi, le braccia tese verso il futuro. L'angelo è sulla riva e gli indica la strada come un vigile.
Le nuvole hanno la forma di un castello fantastico, circondato dal cielo azzurro.
In "Virilità" le acque del fiume sono furiose, il paesaggio è arido, tutto rocce; il cielo al tramonto è pieno di nuvole temporalesche. Il ragazzo è diventato un uomo, sempre in piedi sulla barca, ma prega a mani giunte mentre la barca punta verso le rapide.
L'angelo è lontano, da un'apertura fra le nuvole guarda la barca che corre in avanti. Fa venire i brividi.
Nell'ultimo quadro la barca entra dal lato opposto della tela. E' difficile dire che ora sia perchè il cielo è tutto scuro, c'è solo un fascio di raggi di luce che filtra tra i nuvoloni. E' un'ora indistinta fuori dal tempo. Il fiume sta per sfociare calmo in un enorme mare scuro.
Nella barca è seduto un vecchio e l'angelo vola proprio sopra di lui, indicando il mare e il cielo bui. In lontananza c'è un altro angelo che guarda giù dalle nuvole. Le mani del vecchio sono sempre giunte, ma non si riesce a capire se sta pregando o se sta implorando l'angelo di salvarlo prima che prenda il largo in quella paurosa oscurità.
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Sono rimasto tanto tempo nella stanza. Continuavo a ripetermi che dovevo andarmene ma non mi muovevo. C'era un custode che ogni tanto veniva a controllare. E poi mi sono agitato perchè ho capito che volevo essere nell'ultimo quadro, " Vecchiaia", nella barca che andava verso il buio. Volevo saltare quella della "Virilità". L'uomo adulto era terrorizzato e non riuscivo a capire che senso aveva il suo viaggio: perchè affrontare quelle rapide infide, su un fiume che sarebbe comunque finito nell'oscurità, nella morte? Io volevo essere nella barca insieme al vecchio, con tutti i pericoli alle spalle e l'angelo accanto che mi guidava verso la morte. Volevo morire.
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Peter Cameron
Thomas Cole
Le parti in corsivo sono tratte da Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron ed. Adelphi