domenica 4 gennaio 2015

rencontre




première fois

Come molti altri prima di me, credo alle coincidenze e talvolta a un dono di veggenza nei romanzieri... e la parola "dono" non è il termine giusto, dal momento che suggerisce una sorta di
superiorità. No, si tratta semplicemente di qualcosa che fa parte del mestiere: gli sforzi dell'immaginazione, necessari a questo mestiere, il bisogno di fissare la mente su piccoli particolari- e questo in modo ossessivo- per non perdere il filo e non lasciarsi andare alla pigrizia. Questa tensione, questa ginnastica mentale può sicuramente suscitare, alla lunga, fugaci intuizioni "concernenti fatti passati e futuri", come scrive il dizionario Larousse alla voce "Veggenza".
Per mesi e mesi da quel dicembre 1988, dopo aver letto l'annuncio di ricerca di Dora Bruber, su "Paris Soir" del dicembre 1941, non ho fatto che pensarci su.




deuxième fois

Si trattava di una piacevole commedia: "Primo appuntamento".* L'ultima volta che l'ho visto, mi ha dato una sensazione strana (...). mi dicevo che Dora Bruber forse aveva assistito, una domenica, alla proiezione di quel film che parla della fuga di una ragazza della sua età. La ragazza scappa da un
collegio come il Sacro cuore di Maria. Durante la fuga incontra quello che, nelle favole e nei romanzi, si chiama il principe azzurro. (...)
Che fosse stato quello a darle l'idea della fuga?

(...)

Per il  tempo di uno spettacolo era possibile dimenticare la guerra assieme alle minacce dell'esterno. Nell'oscurità di una sala cinematografica, si stava stretti gli uni contro gli altri a seguire il flusso delle immagini sullo schermo, e niente poteva succedere. E tutti quegli sguardi, per una sorta di processo chimico, avevano modificato la sostanza stessa della pellicola, la luce, la voce degli attori.  Ecco ciò che avevo provato, pensando a Dora Bruder, davanti alle immagini in apparenza futili di "Primo appuntamento".
*film del 1941 di Henri Decoin 
épilogue
Esistono casi, incontri, coincidenze che ignoreremo per sempre...








da Dora Bruber di Patrick Modiano     ed. Guanda    ( info )
Traduzione di Francesco Bruno





Qui La Parigi di Modiano, un post di Gabrilu



8 commenti:

  1. Giusto qualche giorno fa una mia lettrice e amica mi chiedeva di Modiano, e io rispondevo di non aver ancora letto niente di suo. Adesso che ne parli anche tu, sarà proprio il caso di metterlo in lista... :)

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  2. Modiano si mette sulle tracce di persone dimenticate; lo fa con una certa delicatezza.
    Ciao e grazie!:)

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  3. Neanch'io avevo letto nulla di Modiano. Finora!!

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  4. Un post tenero e crudele. Il caso recente, sto scrivendo di "la prima volta" (stupidario ovviamente) e ti leggo (un flusso intenso). Il caso passato, vedo Nightwatching di Peter Greenaway, un quadro "La ronda di notte", Rembrandt rappresenta dei fatti e Greenaway lavora d'intuito per svelare le trame. Leggo Modiano La ronda di notte, è altro, non importa,è il tentativo di una ricostruzione. È vero "esistono casi, incontri, coincidenze...", capita però che a volte si riesca di seguirne la trama.

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  5. @Grazia: è il primo che leggo!:) ( regalo di mia cugina su suggerimento di una parigina:)
    @Santa: le intersezionici sono ( per fortuna ) e riconoscerle è fonte di sorpresa, di emozione.:)

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  6. Credo nelle coincidenze e nelle non coincidenze. Mi pare certe volte di trovarmi proprio al momento giusto in quel posto, ma , adesso che ci penso, potrei essere stato in mille altri posti e non essermi accorto che "mancavo" qualche altra coincidenza...

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  7. insomma vuoi dire che ci si distrae e che se non fosse per questo ci renderemmo conto che siamo in una specie di rete?

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  8. Mi è capitato almeno due volte di rendermi conto di stare facendo una cosa che aveva già fatto, una situazione che avevo già vissuto e che rifacevo. E' una sensazione strana.

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