sabato 17 agosto 2013

la contemplazione dei nomi



Dall'ultima volta in cui il signor Palomar ha guardato le stelle sono passate settimane o mesi; il cielo è tutto cambiato; la Grande Orsa (è agosto) si distende quasi ad accucciarsi sulle chiome degli alberi a nord-ovest; Arturo cala a picco sul profilo della collina trascinando tutto l'aquilone di Boote; esattamente a ovest è Vega, alta e solitaria; se Vega è quella, questa sopra il mare è Altair e lassù è Deneb che manda un freddo raggio dallo zenit.

Stanotte il cielo sembra molto più affollato di qualsiasi mappa; le configurazioni schematiche nella realtà risultano molto più complicate e meno nette; ogni grappolo potrebbe contenere quel triangolo, quella linea spezzata che stai cercando; e ogni volta che rialzi gli occhi su una costellazione ti sembra un po' diversa. 






Per riconoscere una costellazione, la prova decisiva è vedere come risponde quando la si chiama. Più convincente del collimare le distanze e configurazioni con quelle segnate sulla mappa, è la risposta che il punto luminoso dà al nome con cui è stato chiamato, la prontezza a identificarsi con quel suono diventando una cosa sola. I nomi delle stelle per noi orfani d'ogni mitologia sembrano incongrui ed arbitrari; eppure mai potresti considerarli intercambiabili. Quando il nome che il signor Palomar ha trovato è quello giusto, se ne accorge subito, perché esso dà alla stella una necessità e un' evidenza che prima non aveva; se invece è un nome sbagliato la stella lo perde dopo pochi secondi come scrollandoselo di dosso, e non si sa più dov'era e chi era.


da Palomar di Italo Calvino


qui

Le parole più chiare sono links:)


18 commenti:

  1. Italo Calvino è magnifico: solo lui può scrivere che "per riconoscere una costellazione, prova decisiva è chiamarla e vedere come risponde".

    Bentornata gemellina!

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  2. Agosto è il mese giusto per contemplare il cielo stellato e, come suggerisce Calvino, chiamare ad uno ad uno per nome gli astri del firmamento.

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  3. Bella l'idea di Calvino che io nome costituisca l'identità di una stella, di una costellazione.
    Chissà cosa ne pansa quell'osservatore del firmamento che è il nostro amico Ruhevoll?
    A te intanto un bentornata; Mi fa sempre un gran piacere quando vedo che hai pubblicato qualcosa nel tuo blog E'sempre come ritrovare un'amica. A presto

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  4. @Nela: guardare con Palomar il cielo, il mare, gli animali è sorprendente. Palomar ha uno sguardo molto attento, una vista acuta:)
    Ben ritrovata, gemellina!:)

    @Costantino: sì, sembra che dia sicurezza fare così ( è quello che dice Calvino :)

    @Grazia: sono curiosa anch'io di sentire il parere di Sandro ( sempre che passi di qui e abbia voglia di commentare:)
    Grazie della tua amicizia, è importante per me:)

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  5. Grande Calvino ... purtroppo l'ho letto molto poco (ma sono in tempo per rifarmi ...).

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  6. il nome "dà alla stella una necessità e un' evidenza che prima non aveva" FANTASTICO ora che l'ho letto trovo che non potrebbe essere diversamente da così :)

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  7. @Ally: allora inizia dalle Cosmicomiche oppure da Palomar:)

    @Amanda: Palomar dovrebbe piacerti molto; Calvino passa in rassegna l'universo cosmo con tutto ciò che contiene:)

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  8. Sentivo una trasmissione per radio che invitava i genitori a mettere sul soffitto della camera dei bambini un planetario così da far prendere confidenza col cielo e le stelle. Pare addirittura che ci siano planetari proiettabili su una parete che danno una visione del cielo completa e seguono l'evolversi dei movimenti celesti. Avevo letto qualche anno fa quel misterioso libro di Sartillana "il mulino di Amleto", libro troppo difficile per me. Parlava di un fenomeno chiamato la "processione dei pianeti" che era già ben nota fin dai tempi più antichi, malgrado non ci fossero strumenti scientifici sofisticati come i nostri attuali. Gli antichi avevano già calcolato questo fenomeno cosmico con la sola osservazione del cielo ad occhio nudo.
    Si forse dovremmo riguardare il cielo anche se a me quando l'ho guardato una sera limpida d'estate sulle colline del Monferrato mi ha immobilizzato dalla paura di questa immensità senza apparente fondo.

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  9. @Giacynta: in effetti Palomar mi manca :)

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  10. @ Guglielmo: Il consiglio dato per radio mi fa pensare a come ormai tutto sia ridotto in scala a uso e consumo dei nani ( gli uomini contemporanei o buona parte di loro ) che pensano o fanno finta di essere dei giganti...

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  11. Grande visione onirica di Calvino, forse ligure di ponente anche in questi temi, lui che ha combattuto da partigiano non lontano dal luogo natio dell'astronomo Cassini!

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  12. Non avevo mai considerato i bambini come nani -:))) Le cose come il planetario che a noi paiono le più scontate non lo sono affatto per la generazione "nativa informatica" -:) Se segui qualche trasmissione su MTV che parla proprio di questa generazione e di come passa il tempo ci renderemmo conto del solco profondissimo che ci separa da loro. Sono più lontani di Plutone.

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  13. @Adriano: e di Cassini parla anche Calvino in uno dei racconti di Palomar:)

    @Guglielmo: per me sono molto vicini, visto che li vedo a scuola tutti i giorni... ( non i nani, i ragazzi :) Penso che ci siano modi migliori e più semplici per far vedere ai ragazzi il cielo...:))

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  14. Sono curioso come un bambino (nano)... quali sono questi modi " migliori e semplici" per far vedere il cielo ?

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  15. @Guglielmo: non si sa proporre che altra virtualità a quella già esistente, volevo dire essenzialmente questo.:)

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  16. Ho passato due quasi-nottate sdraiata sull'erba di un parto in collina, il più possibile lontana da luci artificiali, a LEGGERE LE STELLE nelle notti vicine a san Lorenzo. Sarebbe bello poter sempre avere quel soffitto su di noi.
    Ciao Giacy, son tornata.

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  17. Sto leggendo I racconti di Calvino, Palomar non l'ho letto e dovrò rimediare. Il prof Calvino (lo chiamo così dopo aver letto "lezioni americane")mi sa che è tutto da leggere...
    Ciao

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  18. Sandra, Alice, scusatemi per il ritardo con cui vi rispondo:) Un bacio e grazie:)

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